Lumsk – Fremmede Toner

Lumsk – Fremmede Toner

2023 – full-length – Dark Essence Records

VOTO: 9 – Recensore: Mr. Folk

Formazione: Mari Klingen: voce – Eystein Garberg: chitarra – Road Grindheim: chitarra – Espen Hammer: basso – Vidar Berg: batteria  Espen Warankov Godø: tastiera – Siv Lena Laugtug Sæther: violino

Tracklist: 1. Det Døde Barn – 2. En Harmoni – 3. Avskjed – 4. Under Linden – 5. Fiolen – 6. Dagen Er Endt – 7. Das Tode Kind – 8. A Match – 9. Abschied – 10. Under Der Linden – 11. Da Veilschen – 12. The Day Is Done

A sedici anni di distanza dal precedente album Det Vilde Kor tornano con un nuovo lavoro i norvegesi Lumsk, band che ha mosso i primi passi nel 1999 per poi realizzare tre cd di ottimo folk metal dalle tinte molto delicate. Fin dagli inizi la musica dei Lumsk è risultata personale, elegante, ben fatta: tutti aggettivi che possono essere utilizzati anche per il nuovo disco, lavoro destinato a far parte delle classifiche dei migliori album che si stilano a fine anno. Le canzoni della band di Trondheim sono dei viaggi nel folklore norvegese, ma a giusta attenzione va riservata anche alla musica, in quanto mai come per questo Fremmede Toner i musicisti si sono dati da fare per tirare fuori canzoni accattivanti e soft al tempo stesso, dove le melodie del folk nordico incontrano rock e metal senza che nessuno prenda il sopravvento sull’altro; tutto suona spontaneo e nell’aria c’è un qualcosa di progressive che unisce le diverse caratteristiche del gruppo per fonderle in un unico suono.

Diverse le novità: si segnalano gli ingressi in formazione della cantante Mari Klingen e del chitarrista Roar Grindheim e l’utilizzo per la prima volta in carriera di un cantato che non sia unicamente norvegese: spazio quindi anche all’inglese e al tedesco, questo perché i testi di  Fremmede Toner sono dei poemi noti in Norvegia grazie al lavoro di traduzione del poeta André Bjerke. Particolare la struttura del disco: dalla traccia sette alla dodici troviamo i poemi in lingua originale, mentre dalla prima alla sesta le versioni in norvegese. La musica, però, non è identica, ma simile: alcune strutture e melodie sono presenti in entrambe le versioni – i rimandi sono molteplici e fanno bene alla causa – ma si può parlare tranquillamente di due canzoni diverse. La copertina rappresenta bene il contenuto dell’album, opera del fido Per Spjøtvold, da sempre collaboratore della band.

Dodici canzoni per sessanta minuti di durata non sono pochi quando il mondo si sta dirigendo verso il singolo digitale a discapito di full-length e cd fisici, ma la bontà dei brani dei Lumsk fa sì che una volta premuto play non si riesca a smettere di ascoltare l’album fino alla sua conclusione. Det Døde Barn, canzone d’apertura del platter, è un ottimo esempio di quanto detto fino a questo momento: partenza soft nella quale spicca la voce della Klingen, una crescita lenta ma costante che esplode in un finale arioso, con tutto quel che c’è nel mezzo, fatto di melodie, tempi dispari e linee vocali quasi angeliche. Ci sono poi canzoni più guitar oriented come En Harmoni Under Linden, insospettabili “momenti Nevermore” e deliziose soluzioni pinkfloydiane (The Day Is Done). Le dodici canzoni che compongono l’album sono ricche di sfaccettature sonore anche distanti tra loro, ma alla fine quel che esce dalle casse è la forte personalità dei Lumsk, band che prende dal passato e lo rielabora attualizzando musica e suoni per portare la propria arte a un pubblico più vasto possibile.

Ci sono voluti tanti anni per poter ascoltare il nuovo disco dei Lumsk – basti pensare che le prime registrazioni per questo album risalgono al 2009 – ma ne è valsa totalmente la pena. Fremmede Toner ci consegna una band tornata in attività dopo troppi anni di silenzio, ma ancora oggi al top della forma, capace di creare un disco semplicemente bello, qualunque sia il genere musicale preferito dall’ascoltatore.

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