DARK LUNACY + LUNARSEA + CRIMINAL MADHOUSE CONSPIRACY
22 febbraio 2025, Traffic Live Club, Roma

Ci ho pensato parecchio, se farlo o no questo report. La cosa, inizialmente, non era prevista (e infatti non avevo la macchina fotografica con me). Ok che sul mio sito faccio un po’ quello che mi pare – ci sono i racconti dei concerti di Rotting Christ, Nuclear Assault, Belphegor, Ne Obliviscaris, Glenn Hughes ecc. – però quando sono andato al Traffic in quel freddo sabato l’idea era semplicemente quella di godermi la serata e vedere per la prima volta dal vivo Mike e soci suonare alcuni dei brani che più hanno emozionato i miei 20 e 30 anni. Perché poi, per vari motivi tra i quali il non possesso dei cd, me li sono un po’ persi, i Dark Lunacy.
Dicevo che volevo solo godermi un’ora e mezza di buona musica, ma lo show mi ha dato davvero tanto di più. Andiamo per ordine.
Arrivato (troppo) presto al locale, alle 20.30 ci sono io nella mia Smart con l’aria calda accesa e un tipo col chiodo davanti al cancello chiuso del Traffic: sinceramente mi aspettavo già qualche gruppetto di gente intenta a chiacchierare, invece nulla. Quando varco il cancello ci sono un po’ di persone, scambio qualche parola con Ivan1, Ivan2 e Marzia, ci chiediamo se il concerto dei Cancer al Defrag quella stessa possa essere un problema (non lo è stato, ma è sempre un dispiacere dover scegliere tra due concerti interessanti). I banchetti del merch sono pieni di cd e t-shirt, in particolare quello dei Dark Lunacy ha tutti gli album pubblicati a prezzi onesti – 10 euro! – e maglie, vinili e cassette.
I primi due gruppi si impegnano e fanno il loro dovere, ovvero scaldare il pubblico e creare la giusta atmosfera, ma quando parte l’intro Devoid le cose si fanno serie, poco dopo inizia Dolls e Mike prende posto al centro del palco catturando tutta l’attenzione su di sé: frontman esperto, sa quando incitare il pubblico, quando lasciar parlare la musica e quando, invece, dire qualche parola per presentare i brani. Cosa, quest’ultima, che ho apprezzato molto, in particolare il discorso sull’amore prima di Varen’ka, titolo della canzone ma anche personaggio di Dostoevskijana memoria. Ascoltandolo parlare, assorbendo le sue parole e prestando attenzione alla scelta dei vocaboli, è possibile intuire l’eleganza e la delicatezza della persona. Il concerto va avanti con pezzi da 90 come Fall, Forlorn, Take Me Cry e la conclusiva Aurora, con la quale la band si ritira dopo aver salutato il pubblico appagato.
Bello il concerto eh, coinvolgente, musicisti precisi e scaletta chiaramente incentrata sul meraviglioso Devoid, essendo il concerto la celebrazione dei 25 anni della sua pubblicazione. Io però sono tornato ai miei venti anni, quando un amico arrivò una sera col cd ancora caldo di stampa dicendomi “senti che roba che fanno questi, tipo death ma col violino!”. Io inserii il disco nel lettore venendo travolto dalle note di Dolls, semplicemente una delle opening track più belle del metal. Ricordo (anzi, rivedo, come se ci fosse stata una telecamera a riprendermi) la mia espressione tra sorpresa, euforia e stupore, la curiosità di ascoltare le canzoni successive per scoprire cosa s’erano inventati ‘sti Dark Lunacy, che erano addirittura italiani e di una città non certo famosa per il metal come Parma. Ad Ancona avevamo gli Infernal Poetry, che sembravano destinati a grandissime cose – e in parte le hanno fatte, e con i DL hanno anche pubblicato uno split –, ma scoprire un disco come Devoid, “così, de botto” per citare Boris, fu una cosa incredibile. Nelle settimane successive la stampa specializzata incensò il disco, le interviste alla band furono numerose e in questo modo imparai a conoscere sempre più il mondo DL, iniziando a seguire gli sviluppi artistici di Mike e compagnia suonante. Forget Me Not e The Diarist mi entusiasmarono quanto Devoid, sapevo cosa i Dark Lunacy fossero capaci di fare, ma ogni volta cambiavano qualcosa per rendere il sound fresco rimanendo sempre loro stessi. Gli altri dischi – tolto l’ultimo The Rain After The Snow (2016!), mea culpa, li ho ascoltati poco e non ho grande memoria di essi.
A fine concerto ho avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Mike, il quale è stato molto gentile e disponibile – esattamente come me lo aspettavo, un peccato non essere riuscito a organizzare per tempo un’intervista! – e posso solo aggiungere che non vedo l’ora di avere una nuova occasione per assistere a un concerto dei Dark Lunacy. La prossima volta sarò preparato anche sulla seconda parte di carriera: i cd li ho finalmente comprati!
Scaletta Dark Lunacy: Intro: Devoid – 01. Dolls – 02. Cold Embrace – 03. Fall – 04. Varen’ka – 05. Gold, Rubies And Diamonds – (intro): The Diarist – 06. Forlorn – 07. Stalingrad – 08. Pulkovo Meridian – 09. Motherland – 10. Take My Cry – 11. Aurora

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