Ephyra – Journey
2013 – full-length – autoprodotto
VOTO: 6 – Recensore: Mr. Folk
Formazione: Nadia Casali: voce – Francesco Braga: voce – Matteo Santoro: chitarra – Paolo Diliberto: chitarra – Germano Rondena: basso – Simone Imperiale: tastiera – John Tagliabue: batteria
Tracklist: 1. Back… – 2. …To The Realm – 3. No Prisoners – 4. Laws Of The Elves – 5. Journey – 6. Flames Of Revenge – 7. Cold Pain – 8. Dark Wolf – 9. Hunter’s Dance – 10. Heresy
In origine gli Ephyra erano assai differenti da quelli ascoltabili in questo full length Journey: la formazione di Como, difatti, suonava cover death metal, ma la band si era formata da poco tempo (era il 2005) e la line-up era ben diversa dall’attuale. Nel 2009 il combo lombardo ha iniziato a comporre pezzi propri, proponendo un death melodico con influenze fantasy. Dopo la realizzazione del demo contenente tre brani nel 2009 e alcuni avvicendamenti di formazione, gli Ephyra hanno inciso il cd di debutto Journey, pubblicato nel novembre 2013.
L’evoluzione musicale ha portato il gruppo a un suono meno aggressivo rispetto al passato, ma comunque accattivante, dove ritmi battaglieri si alternano a delicati momenti acustici. Si parte con l’intro Back… che confluisce in …To The Realm, dall’inizio cadenzato e con lo scream asciutto di Francesco Braga che si trasforma presto in un’accelerazione molto ordinata che permette l’ingresso della voce di Nadia Casali. Stacchi e cavalcate epiche rendono il brano dinamico e trascinante. La seguente No Prisoners, a dispetto di una buona prima parte, perde appeal con lo scorrere dei minuti, mentre con Laws Of The Elves si cambia registro per buona parte della canzone: chitarre acustiche e atmosfere fiabesche ben si conciliano con la voce della singer, in un contesto che, forse a “causa” delle percussioni, ricorda gli Haggard più soft di tanti anni fa. La title track fa il suo ingresso trionfante grazie alle melodie della tastiera, per poi proseguire in maniera lineare e senza particolari colpi di scena. In Flames Of Revenge il doppio cantato è la vera arma in più, con il chorus che si stampa nel cervello fin dal primo ascolto. Brano interessante Cold Pain, dove le chitarre sono esclusivamente acustiche e la voce principale è quella soave di Nadia, con la quale duetta lo scream “leggero” del frontman per un risultato spiazzante ma squisito. Si torna alla distorsione e al folk “moderno” in stile Ensiferum e Suidakra con Dark Wolf, ma il brano stenta a decollare, rivelandosi come il meno riuscito del full length. Ci si avvia alla conclusione di Journey con la strumentale Hunter’s Dance che, come il titolo permette di intuire, è un’allegra (breve) canzone che, durante i concerti, farà saltare un po’ tutti. Si arriva al capolinea con Heresy, composizione ricca di cambi di tempo e di stile, in grado di rappresentare al meglio le capacità musicali degli Ephyra.
Quello che convince di più è il doppio cantato, caratteristica che tendo a non apprezzare molto, ma che in questo contesto risulta sempre perfetto. I due cantanti sono bravi ad alternarsi nei momenti giusti, creando per giunta delle linee vocali semplici e di grande impatto. Bravi anche a non cercare di essere più cattivo possibile lui e più eterea possibile lei, capendo sempre cosa è meglio fare per la canzone. Le chitarre fanno un lavoro diretto e ordinato, così come la sezione ritmica, sempre impeccabile. Il songwriting è di regola buono, ma un paio di brani sono nettamente inferiori al resto delle composizioni, fatto che rischia di appesantire l’ascolto del cd.
La registrazione è di discreta qualità: se ne è occupato Mat Stancioiu (batterista ex Labyrinth e Vision Divine), così come del mixaggio, presso l’Elnor Studio, partecipando in un paio di pezzi (Laws Of Elves e Hunter’s Dance) come percussionista. La masterizzazione, invece, è stata realizzata negli studi finlandesi Chartmakers da Svante Forsback (Rammstein, Apocalyptica, Ensiferum, Korpiklaani e Amorphis tra gli altri).
Journey è un inizio sufficiente, gli Ephyra hanno dimostrato di saperci fare e, storicamente, di non aver paura di rimboccarsi le maniche e guardare avanti. Le basi per fare ancora meglio sono tutte all’interno dei 46 minuti del cd: ora sta a loro ottimizzare i punti di forza per spiccare definitivamente il volo.
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