Selvans – Downfall Of Nur
2016 – split – Avantgarde Music
VOTO: 8,5 – recensore: Mr. Folk
Formazione Selvans: Selvans Haruspex: voce, tastiera, strumenti tradizionali – Sethlans Fulgurator: chitarra, basso
Formazione Downfall Of Nur: Antonio Sanna: tutti gli strumenti
Tracklist: 1. Intro / Sol – 2. Pater Surgens / Selvans – 3. Mater Universi / Downfall Of Nur – 4. Outro / Luna
Sole e luna, gli opposti perfetti.
Un dualismo dal quale nasce ogni coppia di opposti dell’universo conosciuto.
Una dualità osservata e studiata ampiamente, cantata e rappresentata nelle epoche precedenti in molteplici versioni.
Il fine di questa opera suddivisa in quattro atti è di fornire una nuova interpretazione di questa icotomia, permeata da tutti quegli elementi tipici che contraddistinguono i nostri progetti: differente uno dall’altro come varietà ma allo stesso tempo simili, uniti per una unanime evocazione del passato.
Cosa succede quando due ottime realtà decidono di unire le forze e collaborare per la realizzazione di uno split? La risposta sono i quaranta minuti di questo lavoro, quaranta minuti di rara intensità e bontà musicale. Un cd che non passa inosservato non solo per la musica, ma anche per il fantastico lavoro grafico atto non solo a stupire l’osservatore, ma anche a completare e rafforzare il concept che si cela dietro a questa pubblicazione della sempre puntuale Avantgarde Records.
Lo split (in versione cd digipak, vinile nero e vinile oro) si divide così: intro e outro sono stati composti da Selvans Haruspex (voce della band abruzzese) e da Antonio Sanna (mastermind del progetto sardo/argentino), mentre il primo brano è una composizione dei Selvans, il secondo dei Downfall Of Nur. La descrizione della musica non è cosa semplice e, in questo caso, forse, anche poco utile. Parlare di canzoni lunghe rispettivamente tredici e diciotto minuti è difficile e non renderebbe l’idea di cosa si ha dinanzi: due opere complete nelle quali è possibile trovare tutto lo spettro sonoro delle due band, come al solito profonde e mai scontate, innovative pur con i piedi ben radicati nella tradizione e nella propria terra d’origine. In tutto questo la musica è, per quanto di grande livello, “solamente” un aspetto dell’intero lavoro, da leggere a 360° con l’aiuto delle immagini e dei testi. Tra sfuriate black metal e sontuosi momenti ambient, gli stati d’animo dell’ascoltatore variano a seconda delle note prodotte dai musicisti; tutto è ben equilibrato, le parti estreme sono davvero pesanti, così come quelle maggiormente soft o riflessive convincono a pieno. Non mancano strumenti a fiato e reminiscenze folk, sempre in quantità giuste e per nulla prevedibili (vedi l’utilizzo del launeddas, strumento simile a quello utilizzato dal dio Pan).
In un certo senso, questo split non è cosa per tutti: raramente si ha a che fare con musica di questo livello, di questa intensità. Può succedere che la proposta spiazzi e destabilizzi l’ascoltatore, ma è molto più probabile che Pater Surgens e Mater Universi incantino e rapiscano il fortunato possessore del disco.
Selvans / Downfall Of Nur ha un solo difetto: dopo quaranta minuti, termina. Un lavoro sopra la media, personale e bello sotto tutti i punti di vista: complimenti alle band e a chi da loro fiducia e supporto.
ragazzi mi spiace ma non sono d’accordo. dopo aver adorato i draugr, ho fatto altrettanto con i selvans, dall’ep clangores plenilunio all’album lupercalia, a mio parere uno dei migliori album in assoluto del 2016. a questo split ho dato diversi ascolti ma non mi ha ‘preso’ per niente, al di là di qualche buon momento tipo l’intro, dove riecheggiano alcune atmosfere di lupercalia. per il resto lo trovo troppo cupo e annichilente, privo dell’intensità e dell’epicità che i selvans hanno trasmesso nei loro lavori. che tornino a sfornare un altro capolavoro da soli, li considero i moonsorrow italiani. ma a questo split più di 5,5 non riesco a dare.