Havukruunu – Kuu Erkylän Yllä

Havukruunu – Kuu Erkylän Yllä

2021 – EP – Naturmacht Productions

VOTO: 8 – Recensore: Mr. Folk

Formazione: Stefan: voce, chitarra, tastiera – Henkka: chitarra – Sinisalo: basso – Kostajainen: batteria

Tracklist: 1. Kuu Erkylän Yllä – 2. Yön Torni – 3. Routapanssari – 4. Mustan Merkin Enteen Alla – 5. Talvikuu

I finlandesi Havukruunu sono uno dei segreti meglio custoditi della scena pagan/black/viking metal. Il che è un male, in quanto i loro lavori – tre dischi e tre EP fino a questo momento – sono di rara bellezza. La loro musica, per quanto pesante, oscura e a tratti violenta, riesce a coinvolgere completamente l’ascoltatore, facendolo diventare parte del cd che gira nell’impianto stereo, regalandogli forti emozioni e una gran quantità di sfaccettature musicali che in questo ambito non è facile trovare.

Il progetto nasce nel 2005 per volontà di Stefan e i primi lavori vengono realizzati in solitaria; dal 2013 gli Havukruunu diventeranno una band nel vero senso della parola con l’ingresso in formazione di altri musicisti, ma musica e testi rimarranno sempre una faccenda privata di Stefan.

Fin dalle prime note della title-track appare chiara l’intenzione degli Havukruunu di spingere i ritmi all’inverosimile, tirando fuori tutto il background black metal a discapito dell’epicità e dei momenti più rarefatti che hanno caratterizzato i precedenti dischi in studio. La melodia non viene abbandonata del tutto e questo è un bene perché, quando si manifesta quasi magicamente, il brano prende una piega più interessante e meno prevedibile. La ferocia delle canzoni è giustificata dal fatto che le cinque tracce presenti in Kuu Erkylän Yllä sono risalenti ai primi anni della band, per l’occasione ri-arrangiate e registrate con l’attuale strumentazione in studio: il risultato è ottimo, un sound potente e reale, un eccellente modo per “mostrare” la visione musicale della band degli esordi. Dopo un breve intro Yön Torni parte con furiosi blast beat e ritmiche ultraveloci, ma a sorprendere è il fantastico coro epico che spezza la canzone che poi prosegue con un paio di assoli di chitarra fino alla conclusione basata su feedback e suoni inquietanti. La terza traccia Routapanssari, dall’attacco in stile Marduk, è forse la più semplice e lineare del lotto, tutta muscoli e riff sporchi di sangue; il suo lo fa, e il rallentamento nella seconda parte è apprezzabile, ma di sicuro gli Havukruunu hanno mostrato di saper fare di meglio. Tutt’altra cosa Mustan Merkin Enteen Alla, che tradotta in inglese diventa Under The Sign Of The Black Mark. Sì, come il terzo disco dei Bathory. Non a caso tutte le canzoni sanno di metal estremo anni ’80, di Quorthon satanico e Darkthrone, e Mustan Merkin Enteen Alla, se cantata in inglese, verrebbe facilmente scambiata per una outtake dei Bathory. L’EP viene concluso da Talvikuu (tr.: Wintermoon), un pagan black metal freddo come la neve e seducente come un lago ghiacciato. La chitarra disegna riff d’annata mentre la batteria esegue ritmi e cambi scolastici, perfetti per questo tipo di musica.

Il titolo dell’EP è Kuu Erkylän Yllä, che tradotto diventa Moon over Erkylä, dove Erkylä è il luogo di provenienza degli Havukruunu. Questo dischetto ha il pregio di far tornare indietro musicisti e fan a quando la musica era vissuta diversamente e i vinili erano merce rara. Un po’ come i cd della band, purtroppo sempre stampati al massimo in sole mille copie, scomparendo dal mercato in poco tempo. Completa il “discorso luna” la registrazione, avvenuta – parole dei musicisti – durante le “prime quattro lune piene del 2021”. Allora, forse, la cosa migliore che possiamo fare è ascoltare questo disco con la prossima luna piena: potrebbe suonare ancora più bello.