Gotland – Rise

Gotland – Rise

2022 – full-length – Earth And Sky Productions

VOTO: 8,5 – Recensore: Mr. Folk

Formazione: Irmin: voce – EG Orkan: chitarra – Daniele Poveromo: chitarra – Var: basso – Hoskuld: batteria – Gabriele Gilodi: tastiera

Tracklist: 1. Foedus (Intro) – 2. Roman And Cheruscan – 3. The Downside – 4. Insidia – 5. Expectatio (Interlude) – 6. Deception – 7. Traitor Or Savior – 8. Clades Variana (Interlude) – 9. Slaughtered Centurions – 10. Spiriti Nelle Tenebre – 11. The Dishonor – 12. Imperium Non Obliviscitur (Interlude) – 13. Ballata Del Tradimento – 14. The Same Blood – 15. Visurgis – 16. Invictus (Interlude) – 17. Rise

IN BREVE

Gotland sfornano un disco ambizioso, dall’ascolto non semplice ma estremamente riuscito e professionale. Rise è un viaggio nella vita di Arminius, prefetto di una coorte cherusca che tradì Roma e sconfisse le legioni romane nella nota Battaglia della foresta di Teutoburgo.

RECENSIONE

Arminio, in latino Arminius, era un germano figlio del capo della tribù dei Cheruschi che, per difendere l’indipendenza dei Germani, tradì Roma per la quale era prefetto di una coorte cherusca, guidando un’alleanza di tribù germaniche che sconfisse l’esercito romano guidato dal generale Publio Quintilio Varo e formato da tre legioni (la XVII, XVIII e XIX) nella nota battaglia di Teutoburgo. Lo scontro avvenne nel settembre del 9 d.C. e la grave sconfitta segnò la fine dell’espansione romana oltre il fiume Reno. Fu una sconfitta talmente pesante e umiliante che la battaglia è anche chiamata Clades Variana (tr.: la disfatta di Varo) e nell’esercito romano non si utilizzarono più i numeri XVII, XVIII e XIX per le legioni.

Questa vicenda è talmente affascinante e drammatica al tempo stesso che è praticamente impossibile non lasciarsi appassionare, tanto è che anche un colosso dell’intrattenimento come Netflix ha realizzato una serie tv attualmente ancora in produzione dal titolo Barbari che narra proprio le vicende della Battaglia della Foresta di Teutoburgo.

Gotland prendono gli avvenimenti storici, ci scrivono sopra le canzoni senza punti di vista personali e utilizzano la lingua italiana per dare voce ai Romani e quella inglese ai barbari. Con una storia del genere da raccontare era necessario coinvolgere diverse persone al di fuori della band per dare voce a specifici personaggi, ed ecco quindi che troviamo nomi noti della scena italiana come Davide Cicalese (Furor Gallico), Lupus Nemesis (Manuel Visconti, Atavicus ed ex Draugr), Kyrah Avlin (Chiara Di Mare, Elegy Of Madness), Zileth Mekhlum (Simone Scocchera, ShadowThrone ed ex Voltumna), Haiwas (Andrea Zappalaglio, Voland e Veratrum) con la partecipazione dell’attore Luciano Caratto nel ruolo dell’imperatore Augusto.

Un lavoro del genere, musicale e non solo, doveva necessariamente avere il massimo di qualità per quel che riguarda il sound e la grafica del cd. Per quest’ultimo basti dire che il bel digipak licenziato dall’italiana Earth And Sky Productions è corredato da un booklet di ben ventiquattro pagine completo di foto, testi e informazioni, mentre della produzione se ne è occupato Francesco Priolo, il quale ha svolto un lavoro certosino e di ottimo livello in quel di Torino presso il ViP Studio, facendo suonare Rise in maniera potente e professionale.

L’unico dubbio in verità era sullo stato di forma della band: l’ultima release è datata 2014 ed l’ottimo disco di debutto Gloria Et Morte, seguito anni dopo da una manciata di singoli digitali tra il 2015 e il 2017 e il cambio di cantante (fuori Víðarr e dentro Irmin) e di chitarrista con Daniele Poveromo che prende il posto di Arnbjörn. Poi il silenzio intervallato da qualche apparizione live. La domanda, quindi, è: “come suonano i Gotland 2023?”. La risposta è positiva, perché i Gotland 2023 suonano compatti e potenti, il disco è composto da tante buone canzoni e Rise è un lavoro molto ambizioso che ha una buona riuscita nonostante alcune cose siano ormai quasi “contro” l’ascolto. Diciassette tracce sono veramente tante e di queste ben cinque sono intro o intermezzi che, se da una parte favoriscono lo svolgimento del concept e sono utili per creare enfasi, dall’altra, dopo un primo ascolto, rischiano di venire regolarmente skippate a favore delle canzoni “vere”. In Rise c’è l’anima dei Gotland e la personalità che già si percepiva in Gloria Et Morte oggi viene affiancata ad alcune palesi influenze che di tanto in tanto fanno capolino nei sessantaquattro minuti del disco. È divertente scovare le tastiere alla Dimmu Borgir in un brano e la mitragliata piena di orchestrazioni come gli ultimi Behemoth in un altro pezzo o lo stacco che rimanda ai Draugr, ed è bello perché il 99% della musica ha poi un’anima genuina e personale che ti fa dire “beh, senti che roba hanno tirato fuori ‘sti Gotland!”. 

Roman And Cheruscan già esalta per potenza ed epicità, mostruosamente cattiva e ricca di riff strappa carne. Il brano può benissimo essere preso come modello della musica dei Gotland 2023 in quanto all’interno dei suoi 6:40 ci sono tutti gli elementi caratterizzanti la band piemontese. In The Downside si spinge l’acceleratore al massimo e il risultato è un gran piacere per gli appassionati di queste sonorità, mentre Deception è un bel mid-tempo che vede i cori cantati sia in scream che in pulito per un effetto simil vecchi Vintersorg. Merita più di una citazione Traitor Or Savior, canzone già pubblicata nel 2016 (e qui ri-registrata) che anticipava il cambio stile musicale del gruppo da extreme folk metal a pagan black metal sinfonico ed epico.

Prometto di essere fedele al Senato E al popolo Romano!
Giuro di obbedire a Varo, di seguirlo ovunque mi conduca

In Spiriti Nelle Tenebre troviamo un guitar work insolito e maggiormente dinamico rispetto agli altri brani che porta freschezza pur non essendo esente dai classici riff death/black. Varo si rende conto di essere stato tradito e battuto dal suo uomo più fidato, decidendo quindi di suicidarsi per non farsi catturare: questo è uno dei passaggi chiave dell’intera vicenda raccontata in Rise e la canzone che la narra non poteva che intitolarsi The Dishonor, uno dei momenti più drammatici e intensi del disco. Segue Ballata Del Tradimento nella quale troviamo arpeggi che si scontrano con i blast beat e la voce soave di Chiara Di Mare che porta la canzone verso lidi parzialmente più morbidi. Visurgis è la canzone scelta per il videoclip e come ospite troviamo Davide Cicalese, perfettamente a suo agio nel ruolo di Germanicus e in un contesto estremo come quello dei Gotland. Germanico guidò l’esercito romano che sconfisse due volte Arminio, ma che fu richiamato a Roma dal padre Tiberio, abbandonando così la Germania. Arminio, scampato il rischio romano, venne successivamente tradito e ucciso dal suo stesso popolo. Lo storico romano Publio Cornelio Tacito lo ricorda così nel suo Annales II: “Il liberatore della Germania, uno che ingaggiò guerra non al popolo romano ai suoi inizi (…), ma ad un impero nel suo massimo splendore. Ebbe fortuna alterna in battaglia, ma non fu vinto in guerra.”

Un personaggio così importante e una storia avvincente come questa non potevano certo passare inosservati in un ambito, quello del folk-pagan metal, da sempre attento ad avvenimenti storici e protagonisti interessante. I Gotland ci hanno costruito un concept album davvero ben fatto, un lavoro ricco di ottime canzoni e, cosa che non guasta mai, un cd visivamente bello. Rise è un disco da avere perché la qualità va supportata.

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