Intervista: Tol Morwen

Gli emiliani Tol Morwen sono in attività da dieci anni, ma la loro discografia non è particolarmente ricca: il bottino è composto da una manciata di singoli digitali e due EP, in realtà badando sempre alla qualità e non alla quantità, una scelta a dir poco giusta. La pubblicazione dell’EP Rise Of The Fury è l’occasione per scambiare due chiacchiere con la band e poterla conoscere meglio. Parola quindi ai musicisti, diretti come la loro musica e sicuri sui prossimi passi da fare.

Il nome che avete scelto è di matrice tolkieniana, spiegateci la ragione della scelta e quali sono i fatti e i personaggi che amate di più nati dalla magica penna de Il Professore.

Alcuni di noi sono molto legati al mondo Tolkieniano, pertanto abbiamo voluto rendergli omaggio proprio con il nome della nostra band, per quanto riguarda i personaggi è difficile sceglierne uno solo, abbiamo scritto una canzone sulla morte di Boromir, lui è sicuramente un personaggio da citare, poi Gandalf, Tom Bombadil (sarebbe stato simpatico vedere il personaggio trasposto in opera cinematografica), ma perché citare solo i buoni, anche Sauron alla fine è sicuramente un personaggio che attrae. 

Nel 2018 avete pubblicato il primo EP Ancient North. Da allora sono passati sei anni: cosa provate ascoltando quella registrazione?

Che aveva una produzione pessima, anche se ci teniamo a dire che sono stati diversi i problemi che la band aveva incontrato in quel periodo, vi furono diversi cambi di formazione e non vi era un cantante fisso, i cantanti nei vari brani sono diversi, e sono tutti nostri amici che si sono resi disponibili ad aiutarci per terminare le registrazioni. Siamo comunque molto affezionati ai brani di Ancient North, e nei nostri live alcuni li riproponiamo quasi sempre.

Passiamo al nuovo Rise Of The Fury: quali sono secondo voi i suoi punti di forza e le differenze con Ancient North?

Sicuramente la produzione, abbiamo lavorato duramente per avere una qualità migliore, sicuramente vi è anche una maggiore maturità dal punto di vista compositivo. Oltre al fatto che tre elementi sono cambiati, ossia voce, basso e chitarra solista.

Parlando del vostro sound si citano spesso gli Amon Amarth, ma credo che nel vostro modo di interpretare la musica ci sia molto di più. Dopo un po’ di anni vi inizia a dare fastidio l’accostamento continuo con la band svedese? Quali sono i gruppi che maggiormente vi ispirano?

L’accostamento ci sta, credo sia dovuto più al fatto che i nostri testi si ispirano alla mitologia norrena, che al sound in sè, anche se sono sicuramente una delle band da cui abbiamo tratto ispirazione, tra le altre band che hanno influenzato il nostro sound sono molteplici, tra tutte vanno citate gli In Flames, gli At The Gates, i Månegarm, i Blind Guardian e certamente gli Iron Maiden.

Rimanendo in tema sound ed evoluzione mi viene da pensare al vostro percorso come un qualcosa di simile per quanto avvenuto agli ottimi Vinterblot, anche loro partiti da un death metal melodico sulla scia degli Amon Amarth per poi trovare una via personale che li ha portati a suonare anche all’estero in festival importanti. Conoscete la band pugliese e cosa potete dirmi riguardo il cammino che avete compiuto fino a questo momento? E dove potrete (o cercherete di) arrivare?

I Vinterblot non li conoscevo e ti dirò che sono stati una piacevole scoperta, grazie mille. Abbiamo subìto diversi cambi di formazione dal 2014 ad oggi, abbiamo finalmente trovato la stabilità e siamo contenti di come le cose stiano andando al momento, c’è una buona energia tra di noi, stiamo lavorando sul nostro primo full-length e stiamo mettendo tutto l’impegno possibile per avere un prodotto che sia valido sotto tutti i punti di vista, da lì poi cercheremo di trovare una buona etichetta. Nella scena underground bisogna raccogliere ogni briciolo di soddisfazione e metterla da parte, se si vuole continuare ad andare avanti ed essere sempre stimolati e motivati.

I testi sono quasi tutti a tema vichingo, salvo Terror Of Rome che vede protagonista Annibale e, tornando indietro di qualche anno, Boromir’s End dal primo lavoro. Ammetto che quando ho letto per la prima volta il vostro nome ho pensato a maggior materiale a tema tolkieniano, così come poi mi ha sorpreso Terror Of Rome. Come sono nate queste canzoni e c’è un motivo particolare che vi ha spinto a fare testi “diversi” dagli altri? In futuro proseguirete con il mondo vichingo o ci saranno dei cambiamenti?

Siamo nati come band ispirata a temi fantasy, ma Phil, batterista e fondatore della band, ha sempre avuto un debole per la mitologia norrena, così come un po’ tutti noi. Erik, che è tendenzialmente la mente dietro gran parte dei testi, è un appassionato di storia (nonché fedele seguace di Magister Barbero) non escludiamo dunque eventuali cambi di tematiche per quanto riguarda i testi.

Al death metal melodico aggiungete diverse influenze che portano poi al vostro sound e alla vostra identità. Quanto lavorate su questa cosa o semplicemente seguite l’ispirazione senza troppi pensieri?

Seguiamo spesso l’ispirazione del momento, cercando di non uscire troppo fuori tema, siamo aperti a contaminazioni, e sul nuovo album stiamo lavorando per aggiungere un po’ di folk ai nostri brani.

Parlando dei singoli, quali sono i gruppi e i musicisti che sono hanno avuto una maggiore influenza su di voi?

Sicuramente gli In Flames sono una delle band che più ci ha ispirato, parlando di contaminazioni possiamo riportare anche gli Harakiri For The Sky, tendenzialmente fuori genere rispetto a noi, ma sono stati una gran ispirazione su Ragnar per quanto riguarda le chitarre.

Avete pubblicato il video di Unchained con scene di concerti, backstage e immagini di natura: siete soddisfatti di come è uscito? Vi piacerebbe fare un videoclip con una “storia”?

Siamo contenti di come è venuto fuori, Eric Dallari, nostro caro amico ha fatto davvero un bel lavoro, e sicuramente lo contatteremo per lavori futuri, abbiamo in mente già qualche storia per dei nuovi brani, vedremo cosa ci permetterà di fare il nostro budget. 

Dopo due EP viene da pensare che il prossimo passo sarà il full-length. Ne avete già discusso tra di voi?

Esattamente è proprio quello su cui stiamo lavorando! 

Grazie per la chiacchierata, ho apprezzato veramente molto il vostro cd e spero di potervi vedere presto sul palco. Volete aggiungere qualcosa?

È stato un vero piacere, e ti ringraziamo per questa opportunità, grazie per lo spazio che dedichi a band come noi, permetti alla gente di conoscere e supportare realtà locali, è una grande cosa, chi ti consiglia nuova musica e nuove band è certamente una persona da apprezzare! Speriamo di vederti ad uno dei nostri concerti prima o poi e di poterci stringere la mano di presenza!

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