Triddana – Breaking From The Fold
2024 – full-length – autoprodotto
VOTO: 8 – recensore: Mr. Folk
Formazione: Juan José Fornés: voce, chitarra – Diego Rodríguez: basso – Joaquín Franco: batteria – Pablo Allen: cornamusa, tin whistle
Tracklist: 1. Breaking From The Folk – 2. Wasted Paradise – 3. The Ground Of The Fallen – 4. Son Of You Deeds – 5. Linger In The Bloodline – 6. Rising Sun – 7. Fading Days – 8. Champion Of The Fools – 9. Julia Delaney / The Gravel Walks – 10. The King Of Mud And Straw – 11. Kill To Survive

IN BREVE
Gli argentini Triddana arrivano al traguardo del quinto disco in carriera, e lo fanno con un lavoro maturo, potente e personale. Reduci da una serie di concerti che hanno incantato il pubblico dei festival europei, possono davvero dire la loro anche nel vecchio continente.
RECENSIONE
Ricordo quando nel 2011 ci fu l’annuncio della nascita dei Triddana a stretto giro del terremoto che sconvolse la line-up degli Skiltron, all’epoca astro nascente della scena folk metal “esotica”, ovvero proveniente da nazioni o continenti inusuali per il genere. Dalla lontana Argentina la creatura Triddana iniziò a muovere i primi passi pubblicando in breve tempo il debutto Ripe For Rebellion, proseguendo poi senza sosta fino al presente Breaking From The Fold, lavoro tosto, grintoso, decisamente ben fatto. Il disco è composto da undici tracce (una strumentale) per un totale di quarantasette minuti, i suoni sono potenti, puliti e ben bilanciati, merito del lavoro svolto in studio dal cantante, chitarrista e leader Juan José Fornés. Il risultato è godibile e buono per gli amanti dell’heavy metal, del power e, chiaramente, del folk metal classico; chitarre di stampo heavy ’80, la voce clean non particolarmente acuta (anzi, ottima quando il timbro si sporca un pochino) e la cornamusa del funambolico Pablo Allen che si prende grandi spazi riempiendoli di note e allegria.
Uno dei brani migliori del lotto è sicuramente Wasted Paradise, pezzo scelto come singolo che vede la partecipazione dell’ospite Ralf Scheepers (cantante dei Primal Fear, ex Gamma Ray), il quale dà con la sua interpretazione una spinta al brano di per se già di ottimo valore. Molto bella la canzone The Ground Of The Fallen, introdotta dalla cornamusa che successivamente prende ritmo e si trasforma in un mid-tempo possente con continui e pertinenti incursioni dello strumento scozzese per antonomasia. Champion Of The Fools coinvolge immediatamente grazie al mix di riff e cornamuse che poi è la caratteristica principale dei Triddana, così come è coinvolgente la conclusiva Kill To Survive, tra cavalcate retrò e chorus particolarmente catchy. Nel mezzo solo belle canzoni, ricche di pathos, energia e ottime melodie, ognuna con un suo perché (Linger In The Bloodline, la diretta title-track, la power ballad Rising Sun ecc.). Bello e meritevole di menzione lo strumentale Julia Delaney / The Gravel Walks, due irish trad rivisti e metallizzati a dovere. Tra l’altro questo brano, con i suoi 2:54 di durata, è il più corto del cd, con nove composizioni che rientrano tra i quattro e i cinque minuti.
Dalla grafica (realizzata da AniArtworks, ovvero la bielorussa Lenore che ha già lavorato con Selduie, Skadica, Drakwald ecc.) alla produzione tutto è fatto in maniera davvero buona, ma quel che realmente conta è soltanto la musica, e di questo i Triddana sono maestri. Al netto di tutto ciò è quindi incredibile che Breaking From The Fold non sia stato licenziato da nessuna etichetta, (triste) costante nella carriera della band argentina, tanto che il sospetto che questa sia una decisione del gruppo diventa ogni giorno di più una certezza; sicuramente è un peccato perché a risentirne è la distribuzione e la difficoltà nel reperire il prodotto fisico.
Considerazioni “amministrative” a parte si può solo parlar bene del quinto lavoro dei Triddana, diventati ogni anno più coinvolgenti senza cambiare di una virgola il proprio approccio al folk metal, lavorando sulla creazione delle migliori canzoni possibili. Ci sono riusciti, Breaking From The Fold è un ottimo lavoro e questa band proveniente dai confini del mondo merita di essere conosciuta e apprezzata.

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