Folkyria – Triad Of The Gods

Folkyria – Triad Of The Gods

2014 – EP – autoprodotto

VOTO: 7 – Recensore: Mr. Folk

Formazione: Nicolas Gaudreau: voce, chitarra – Mazime Dugas: chitarra solista – Steve Bureau: batteria

Tracklist: 1. As The Wind Comes – 2. Esusnertus – 3. Avatar Of The Gods – 4. Wrath Of Taranis – 5. Horns Of War

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Nati nel 2012 a Quebec City, i canadesi Folkyria arrivano a pubblicare il primo lavoro dopo due anni di lavoro in sala prove e concerti. Triad Of The Gods è un EP di cinque pezzi, al momento solo in formato digitale (la versione fisica arriverà in estate), dal sound maturo e vigoroso, e fin dalle prime note si può capire quanto il powertrio abbia lavorato sui brani prima di decidere di registrarli: una scelta intelligente che denota buon senso da parte dei musicisti.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti (o, se preferite, alla portata delle orecchie di tutti): extreme folk metal sincero e grintoso, debitore il giusto verso i grandi maestri, ma che guarda con personalità al futuro. Triad Of The Gods inizia con As The Wind Comes, intro atmosferico che porta a Esusnertus, brano dal piglio piuttosto allegro che lascia presto spazio al buon buon growl del singer Gaudreau e a riff ruspanti. Le melodie caratterizzano fortemente la composizione e si fa notare il buon solismo dell’axeman Dugas. Più intensa e oscura è Avatar Of The Gods, canzone lunga oltre sei minuti e mezzo: al potente riff della strofa rispondono accelerazioni e stacchi repentini che, combinati insieme, creano un bell’effetto. Wrath Of Taranis (nella mitologia celtica era il dio del tuono venerato in Gallia e in Antica Britannia) gode di una sequenza di accordi tanto semplice quanto d’effetto che si alterna a giri chitarristici veloci e note lunghe sulle quali il frontman crea linee vocali che esplodono nell’ottimo ritornello. La conclusiva Horns Of War, epica e incalzante, inizia con un riff alla Metal Militia (da Kill’em All dei Metallica), ma si trasforma presto nella classica canzone alla Folkyria, ovvero tempi medi, chitarre che alternano cavalcate e melodie a riff epici e accordi lunghi dove Gaudreau dà il meglio di sè.

La produzione è ben fatta, soprattutto se si tiene a mente che il cd è un autoprodotto. Nota di merito, quindi, ad Antoine Baril, il quale ha curato tutto il percorso in studio, occupandosi della registrazione, del missaggio e del mastering finale.

I Folkyria si dimostrano, nonostante i pochi anni di attività, già discretamente maturi e forse pronti per il grande passo: canzoni convincenti, buon lavoro in studio e un cd che migliora con gli ascolti, non resta che aspettare l’interessamento di una casa discografica per poter avere tra le mani il primo full length.

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