Ieri notte è stata data la terribile notizia della morte di Gabriel Mafa, meglio noto come Negru, batterista e leader dei romeni Negură Bunget. A darne l’annuncio è stato Tibor Kati, cantante e chitarrista nella band.
Queste righe vogliono semplicemente ricordare e far conoscere a chi non ha avuto modo di incrociare i passi con i suoi, che persona fosse Gabriel. Ho avuto modo di incontrarlo tre volte, la prima delle quali al Fosch Fest del 2012: alcune battute scambiate, un grande sorriso e una gentilezza fuori dal comune. Anche nel backstage era sempre cordiale con un sorriso per tutti. Gli altri incontri avvennero a Roma, in occasione del concerto dei Negură Bunget al Closer nel 2015 e al Traffic lo scorso novembre. Al di là degli show sempre molto coinvolgenti, non posso fare a meno di ricordare il lato umano di Gabriel. Quando lo intervistai, seduti sul marciapiede, mi trasmise solo buone sensazioni e lo trovai molto sereno e felice di quello che stava facendo, soddisfatto dei lavori dei Negură Bunget. Una cosa, però, mi è rimasta impressa, ovvero l’espressione piena d’amore quando parlava della Romania e della sua Transilvania in particolare. Gli ultimi lavori, d’altra parte, sono proprio dedicati e ispirati alla sua terra. Una persona semplice, davvero gentile, come purtroppo se ne trovano sempre meno nell’ambiente musicale.
Posso dire una cosa: mi ha dato più Gabriel in tre incontri e in qualche scambio di email che tante persone in anni di vita, per questo lo sentivo come un amico, una persona vicina al mio modo di essere. Rimangono alcune cose a metà, idee che avevo e che avevano riscontrato il suo appoggio. Rimane la musica, per fortuna, quella è immortale. La Transylvanian Trilogy forse rimarrà senza una parte, ma gli ultimi due lavori sono tra le cose più belle e intense che abbia ascoltato, e penso che sia il modo migliore per ricordare un musicista e una persona così legato alle montagne e alla natura.
Che la terra ti sia lieve, amico.
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