Tuatha De Danann – The Tribes Of Witching Souls
2019 – EP – Heavy Metal Rock
VOTO: 7,5 – recensore: Mr. Folk
Formazione: Bruno Maia: voce, chitarra, flauto, mandolino, banjo, bouzouki – Giovani Gomes: basso – Edgard Britto: tastiera
Tracklist: 1. The Tribes Of Witching Souls – 2. Turn – 3. Warrior Queen – 4. Your Wall Shall Fall – 5. Conjura – 6. Outcry (acoustic version) – 7. Tan Ping Ra Ta (orchestral version)
Come abbiamo visto in questi anni di Mister Folk, la musica folk metal non è un affare che riguarda esclusivamente l’Europa: Mongolia, Australia, Canada e Sud Africa hanno – chi più e chi meno – esponenti in questo genere musicale. Il Brasile non è certo da meno ed è rappresentato da più gruppi – tutti rigorosamente underground –, dei quali di sicuro i Tuatha De Danann sono i portabandiera. In attività dal 1995, i musicisti di Varginha hanno pubblicato quattro album e tre EP considerando questo The Tribes Of Witching Souls. Il nome del gruppo, però, è salito alla ribalta negli ultimi anni per la collaborazione su disco – e in concerto quando la band si trova in Europa – con Martin Walkyier, storica voce degli inglesi Skyclad. Ospiti o no, la cosa che conta maggiormente è la musica e negli ultimi tempi, ovvero dopo lo scioglimento del 2012 e successiva reunion, il combo brasiliano ha intrapreso la giusta via, pubblicando Dawn Of The New Sin e Tuatha De Danann rispettivamente nel 2015 e 2016, apportando significative novità nel sound.
The Tribes Of Witching Souls è un ottimo esempio di quello che i Tuatha De Danann sono nel 2019: una band che va avanti nonostante le difficoltà (l’addio dello storico batterista, sostituito per questa release da Fabricio Altino) e ancora capace di centrare il bersaglio con delle canzoni dirette e stilisticamente varie. Tanti gli ospiti, i più noti sono senz’altro il già citato Walkyier, Dave Briggs dei nord irlandesi Waylander, Fernanda Lira della thrash metal band Nervosa e Daisa Munhoz dei power metallers Vandroya; ognuno di questi musicisti ha portato qualcosa di concreto alla musica e la loro partecipazione è più che apprezzabile.
L’opener The Tribes Of Witching Souls ci proietta in un mondo fantasy e celtico per sonorità e stile, una canzone che centra il bersaglio al primo colpo, esempio lampante della bravura dei Tuatha De Danann: folk metal pulito e melodico, con il cantato di Bruno Maia che spicca il volo nel ritornello. Sono però le parti di musica tradizionale a dare la classica spinta in più, nelle quali i musicisti versano fino all’ultima goccia di sangue in corpo. La successiva Turn risalta per il chorus che entra subito in testa, oltre a una buona scrittura che in maniera equilibrata porta una sorta di power ballad ad essere una canzone completa sotto ogni aspetto, dando sempre la giusta importanza agli strumenti folk e in particolare alla cornamusa dell’ospite Alex Navar. Nella terza traccia, Warrior Queen, sono ben tre gli ospiti: la Munhoz ha l’onore di cantare, con il già menzionato Briggs e Rafael Salobreña a divertirsi con il bodhran in un contesto molto irlandese e frizzante. In Your Wall Shall Fall troviamo Walkyier al microfono e forse non è un caso che la canzone suoni come quelle degli Skyclad di metà anni ’90: semplice e immediata, dalle melodie vincenti sulla base delle chitarre più graffianti dell’intero EP. Conjura è un bel pezzo abbastanza tirato, ma comunque in linea con lo stile dei Tuatha De Danann: non manca la melodia, non mancano gli strumenti tradizionali a impreziosire il gustoso lavoro della chitarra e, soprattutto, non mancano le idee buone. Cinque brani nuovi e cinque belle canzoni; The Tribes Of Witching Souls termina con due ri-registrazioni di vecchi pezzi della band, ovvero Outcry in versione acustica e Tan Ping Ra Ta, quest’ultima che vede la partecipazione di Fernanda Lira delle Nervosa, qui a sorpresa alle prese con la voce pulita e melodica, brava ad adeguarsi alla delicatezza della composizione.
I trentuno minuti dell’EP sono assolutamente gradevoli e le canzoni in esso contenuto confermano la bravura del gruppo brasiliano; il gran numero di ospiti è un fatto curioso ma giustificato dai loro interventi. A ciò si deve aggiungere la mano di Brendan Duffey (Angra, Nervosa, Lothloryen) per quel che riguarda il mix e il mastering, di gran qualità. EP consigliato a chi cerca una mezz’ora di buon folk metal di stampo celtico e buon biglietto da visita per invogliare a scoprire i lavori precedenti.
Rispondi