Troll Bends Fir – Brothers In Drink
2011 – compilation – Screaming Banshee/Histomedia
VOTO: 7 – recensore: Mr. Folk
Formazione: Troll: voce, chitarra – Skjeldi: basso – Alex: batteria – Jethra: voce, whistle, flauto – Elias: violino
Tracklist: 1. Brothers In Drink – 2. Hoplnir – 3. Beer Mantra – 4. Ass-Shaking Dance – 5. Octoberfest – 6. Ave Celia! – 7. Kamarinskaya – 8. Catch A Salmon! – 9. Little Mug Of Dark Ale – 10. Troll’s Rise – 11. Humppa Is My Neighbour
La scena russa, per quel che concerne il folk-pagan metal, è praticamente infinita, ancora oggi non troppo conosciuta, in grado di evolversi senza distaccarsi dalla tradizione e capace di riservare piacevoli sorprese quando meno lo si aspetta. Oggi si parla dei Troll Bends Fir, band attiva da inizio millennio e autrice del disco in questione, Brothers In Drink, quinto capitolo della loro discografia, pubblicato nel 2011. In realtà l’album non è un vero e proprio full-length, bensì la raccolta dei due antecedenti EP Octoberfest e Hoplnir, rispettivamente del 2010 e dell’anno successivo, all’epoca disponibili solamente in Russia. Grazie al lavoro dell’etichetta tedesca Screaming Banshee/Histomedia, Brothers In Drink è reperibile in tutta Europa. Per rendere l’operazione ancora più appetitosa è stato aggiunto un inedito che vede la partecipazione del cantante dei Korpiklaani Jonne Järvelä.
Musicalmente i Troll Bends Fir portano avanti fin da inizio carriera un folk metal dalle svariate influenze, che vanno dal medieval rock di stampo teutonico al folk metal scandinavo, senza dimenticare, ovviamente, il sound della loro terra natia, la Russia. Quel che ne viene fuori è un folk interessante, abbastanza personale anche se con chiari riferimenti ad altre scene, ben equilibrato tra i festosi tempi in levare e mid-tempo più riflessivi ed intimistici. L’apertura è affidata alla titletrack, canzone veloce e divertente, con il whistle di Jethra presente in tutti i tre minuti di durata. La composizione è semplice, così come sono elementari i riff di chitarra, ma non per questo non azzeccati. Con la successiva Hoplnir il discorso non cambia: tempi sostenuti e strumenti a fiato a creare melodie gioiose. Fa la prima comparsa anche la voce di Jethra, che ben si alterna con quella di Troll, più ruvida e sporca. Beer Mantra, dopo un inizio tranquillo, parte sparata tra doppia cassa e tin whistle, in quello che è un grande invito a ballare e divertirsi tutti insieme, possibilmente sotto una pioggia di birra. Molto bella la lunga parte centrale, maggiormente soft e ricercata, prima del ritorno delle sonorità festaiole. Titolo esplicativo quello della terza traccia, pur senza essere la più “movimentata” del lotto e nonostante il violino di Elias in grande evidenza: Octoberfest rimarca una volta di più, se mai ce ne fosse bisogno, il legame dei Troll Bends Fir con il mondo alcolico e il far festa ad ogni occasione possibile. Si cambia registro per Ave Celia!, lirica dal sapore gotico medievale, nonostante un gran lavoro di flauto e violino e qualche richiamo al mondo folk. La canzone, scelta come singolo dal gruppo, è piuttosto lunga per gli standard del combo di San Pietroburgo (quattro minuti e mezzo la durata), e presenta un cantato prima, e un coro poi, molto evocativo, facendo di quella che potrebbe essere vista come una mosca bianca un interessante punto d’incontro tra il gothic e il folk. Si torna alla spensieratezza grazie a Kamarinskaya, mezza filastrocca e mezza ballata popolare, divertentissima e ritmata, probabilmente il momento più goliardico dell’intero Brothers In Drink. Grande prova tecnica e di gusto per il whistle della bravissima Jethra in Catch A Salmon!, simpatico breve strumentale. Nuova alternanza vocale in Little Mug Of Ale tra la flautista e il rustico Troll; il brano è molto tranquillo, quasi una ninna nanna musicata, per un risultato particolarmente delicato e piacevole. Si viaggia nella penisola scandinava grazie a Troll’s Rise, tra Otyg e Glittertind d’annata, con un pizzico di germanica attitudine alla Odroerir. Folk metal delicato, ben eseguito e di gran gusto. Chiude Brothers In Drink la veloce Humpa Is My Neughbour, canzone inedita che vede la presenza di Jonne Järvelä: il ritmo è elevato e ben si adatta al particolare stile del cantante finlandese, per un risultato davvero buono.
I quarantacinque minuti del cd scorrono velocissimi, le canzoni sono tutte piacevoli e non ci sono momenti di stanca tra le undici composizioni e, ciliegina sulla torna, il brano nuovo è tra i migliori di Brothers In Drink. I musicisti compiono tutti la loro parte con semplicità ed efficacia, anche se una nota di merito va senza dubbio alla talentuosa Jethra, vero cuore pulsante del sound dei Troll Bends Fir. Come suggerisce il titolo, musica adatta per passare una serata con i propri amici tra risate e birre.
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