Sorcieres – Empoisonne

Sorcieres – Empoisonne

2021 – full-length – Epictural Productions

VOTO: 8 – Recensore: Mr. Folk

Formazione: Pierre Alain Devaux: voce – Thibaut Marlard: chitarra – David Hubert: basso – Antoine Ricci: batteria – Marie Derancourt: violino

Tracklist: 1. Anciennes Lueurs – 2. L’Auberge Des Corps Perdus – 3. Empoisonné – 4. Les Yeux Verts – 5. Ordalie – 6. Cavalière Des Ronces – 7. Dans Ces Eaux – 8. Défloraison – 9. A Feu Et à Sang

In attività dal 2017, i francesi Sorcières (“streghe” in italiano) arrivano al disco di debutto Empoisonné dopo aver fatto esperienza in studio e pubblicato il demo Grim e l’EP Sombres Danses, quest’ultimo vicino per stile e caratteristiche al lavoro che stiamo analizzando. Quello suonato da Pierre Alain Devaux e soci è un extreme folk metal che prende spunto dai grandi nomi della scena con interessanti spunti black melodico ’90 per poi rielaborare il tutto con una già presente personalità.

Composto da nove tracce per un totale di cinquanta minuti, Empoisonné si lascia ascoltare con piacere, stupendo in alcuni passaggi rimanendo sempre su livelli medio-alti. Le composizioni sono varie e ben realizzate, mature da un punto di vista musicale: in tutta sincerità non sembra di ascoltare un album di debutto. Punti di forza della band sono sicuramente le gustose parti strumentali (a volte davvero lunghe e intense) nelle quali i musicisti riversano tutta la loro bravura unita al buon gusto. La produzione di qualità aiuta non poco la musica: Hadrien Hollart ha svolto un gran lavoro ed Empoisonné può competere a livello internazionale senza sfigurare minimamente. Ultima cosa, ma sempre gradita, è l’estetica del cd in quanto il digipak a sei ante si presenta più che bene e il libretto di dodici pagine è curato nei dettagli, completo di testi e numerose foto.

Anciennes Lueurs non è la classica canzone d’apertura tutta velocità e muscoli, in quanto i gli oscuri fraseggi iniziali riportano alla mente i mai abbastanza rimpianti Dissection. La chitarra di Thibaut Marlard è la protagonista del brano che in verità di folk ha poco ma che per bellezza ha nulla da invidiare ai grandi nomi del death/black svedese degli anni ’90. Le cose cambiano con L’Auberge Des Corps Perdus, in quanto il violino di Marie Derancourt si presenta subito guidando i Sorcières verso lidi più melodici sui quali ben figura anche il flauto traverso dell’ospite Johanne Gea. La title-track si muove su tempi medi e presenta dei bei fraseggi di sei corde che s’intrecciano con gli strumenti folk, ma è la successiva Les Yeux Verts che le cose si fanno davvero interessanti: elegante, “colta” e drammatica al tempo stesso, questa è una composizione che racchiude tutti gli aspetti musicali dei cinque francesi ed esplode con potenza per la gioia degli amanti di queste sonorità. Tra cavalcate veloci e intransigenti e stacchi acustici, Ordalie mostra un altro aspetto dei Sorcières, spettacolari quando si lasciano andare nella parte strumentale dallo squisito sapore melodico. Cavalière Des Ronces sorprende per il riffing thrashy che, con l’aggiunta del violino, suona fresca e differente da tutte le altre cose del genere; la seconda parte della canzone è una simil strumentale che si discosta da quanto proposto nei tre minuti precedenti e conduce a Dans Ces Eaux, pezzo dai toni scuri che rimanda al background black metal della formazione transalpina. Gli otto minuti e mezzo di Défloraison sono un gioiellino di black/folk, con le melodie e il violino a smussare l’aggressività della sezione ritmica che esegue alla perfezione quanto necessario per far brillare un brano lungo e mai ripetitivo. Il disco è concluso da A Feu Et à Sang, mid-tempo dal retrogusto Finntroll, guidato dal violino e dalle urla del cantante Pierre Alain Devaux verso il centro di un labirintico bosco in una notte priva di luna.

Il debutto dei Sorcières è una sorpresa in ambito black/folk: oscuri ma mai soffocanti, interpreti di un metal personale che non tradisce le origini del genere, i cinque musicisti hanno saputo lavorare con calma e arrivare al full-length al momento giusto, senza fretta e con la giusta consapevolezza nei propri mezzi. La Francia ha finalmente una nuova band di assoluto valore.

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5 risposte a "Sorcieres – Empoisonne"

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    1. Ciao, la scena folk francese ha diversi gruppi interessanti, ma nessuno di loro è mai riuscito realmente a sfondare e quindi se ne sente parlare poco. Ti faccio qualche nome, se vuoi approfondire: Boisson Divine, Cave Growl, Bran Barr, Belenos, Moriquendi, Hantaoma, An Norvys, Sus Scrofa, Sviatibor, NightCreepers, Himinbjorg, Trollheart e i miei preferiti Heol Telwen. Alcuni di loro li trovi nell’archivio con delle recensioni.

  1. A sinistra ho una pila di cd, davanti a me un altro gruppo recensito da Mr Folk che ho paura ad ascoltare per il rischio, molto alto (visti i numerosi precedenti), che mi possa piacere. Se arriva in distro, divento un meme vivente di Odisseo alle prese con le sirene.

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