Montelago Celtic Festival 2013

MONTELAGO CELTIC FESTIVAL – XI EDIZIONE

2-3 AGOSTO 2013, ALTOPIANO DI COLFIORITO (MC)

LocandinaMontelagoXI

Il primo fine settimana di agosto, da tradizione, lo si passa al Montelago Celtic Festival, la grande festa druidica che si svolge sull’altopiano di Colfiorito (MC), fresco e verde luogo situato nell’Appennino umbro-marchigiano.

La manifestazione è alla sua undicesima edizione: negli anni si è ingrandita sempre di più, migliorando sotto tutti gli aspetti e rendendo la permanenza a MCF un’esperienza unica e intensa. I complimenti vanno fatti agli organizzatori, da sempre attenti alle esigenze del pubblico pagante, per quello che, come detto lo scorso anno attraverso le pagine di metallized.it, è sicuramente il più bel festival al quale io e Alice abbiamo mai partecipato. Le nostre impressioni della scorsa edizione le trovate cliccando QUI. Sono passati dodici mesi e non abbiamo cambiato idea: tanti concerti e tanti festival alle nostre spalle, ma mai siamo stati così bene e mai siamo stati trattati con tanta attenzione da quando vestiamo i panni di redattori musicali.

Montelago Celtic Festival 2013 si è svolto il 2 e il 3 agosto, il prezzo del biglietto è rimasto quello dello scorso anno (20 euro) comprendente i due giorni di concerti e il campeggio. Abbiamo potuto partecipare solamente alla seconda giornata, perdendo, in questo modo, le esibizioni dei bravi Diabula Rasa e Auli, un gran peccato.

EDIZIONE 2013 E NOVITÁ

Sono stati confermati i due palchi (geniale intuizione della passata edizione), il Mortimer Pub con musica live dalle 15 alle 20, e il palco principale, attivo dalle 21 fino all’alba. Come sempre tanti e di qualità i gruppi che hanno calcato gli assi dello stage: band italiane e straniere hanno creato una meravigliosa cornice all’evento dove la musica è importante ma non è la sola attrazione. Il fatto che rende Montelago Celtic Festival un appuntamento immancabile è l’aria genuina e goliardica che si respira passeggiando tra gli stand dove si svolgono le attività pomeridiane, tra i numerosissimi banchetti di mercanti provenienti non solo dall’italica penisola e nell’infinita distesa di tende dei campeggianti. La vittoria degli organizzatori è il pubblico, non tanto per il numero – comunque impressionante – bensì nella qualità. Variopinti e rumorosi, sorridente e un po’ alticci, i partecipanti di MCF sembrano una grande famiglia, la cosa più bella che si possa vedere ad un festival di grandi dimensioni.

Diverse le novità targate 2013, prima fra tutte quella del matrimonio celtico. Una cosa seria, limitata a sette coppie desiderose di unirsi sotto la protezione degli elementi e della Madre Terra. Le cerimonie sono state celebrate da due sacerdotesse dallo sguardo che penetrava l’anima e trasmetteva amore e purezza.

Le altre novità, meno romantiche, ma altrettanto azzeccate, sono state quelle dell’area family camping e dell’area divinazioni, il car pooling attraverso il sito web, il lancio con il parapendio dal Monte Pennino, le visite guidate a musei e monumenti delle zone circostanti tramite navetta e il servizio gratuito del wi-fi.

Confermate le “classiche” attività di MCF: interessanti gli incontri presso la tenda Tolkien sulla letteratura con interventi di scrittori, editori e archeologi, gli stage di cornamusa, flauto, violino, whistle, banjo e bodhran, oltre ai brevi corsi di lavorazione del cuoio, di scherma antica, di danze medievali e rinascimentali e di manipolazione dell’argilla. Immancabili i giochi celtici: il lancio del tronco e della pietra e il tiro della fune, con la chicca del torneo di rugby seven con il patrocinio della F.I.R.. Simpatiche le attività per i bambini, in particolare l’incontro con gli asinelli. Oltre sessanta gli stand presenti al mercatino celtico, tra produttori di idromele e ippocrasso, artigiani di monili o di vestiario, face painter, venditori di corone floreali e di elfiche orecchie. Colorato e curioso da visitare, il mercatino è uno dei punti di forza del festival.

Immancabile il campo dei rievocatori storici: diversi i gruppi presenti (mi piace ricordare, tra gli altri, i Valhalla Viking Victory e i Fortebraccio Veregrense) che hanno combattuto tra di loro attirando l’attenzione di curiosi e appassionati, allestendo un vero e proprio accampamento attraverso il quale era possibile girare liberamente avendo l’impressione di essere tornati indietro nel di oltre mille anni.

Ultima cosa, ma di grande importanza, l’intenzione degli organizzatori di rendere Montelago Celtic Festival una manifestazione eco-compatibile, con raccolta differenziata dell’immondizia, il kit di sacchetti distribuiti all’ingresso e la novità dei posaceneri portatili, nella speranza che la gente capisca che l’ambiente va rispettato e non utilizzato. In chiusura la nota positiva dei bagni chimici, in discreta quantità e svuotati diverse volte al giorno. Anche per questo ultimo paragrafo gli organizzatori di MCF vanno applauditi, una filosofia del genere non è riscontrabile negli altri festival estivi.

LA MUSICA

Alle 21 sale sul palco la Massimo Giuntini band, dal sound delicato e raffinato tra la uillean pipe e vari whistles. Massimo Giuntini è un musicista raffinato e noto a livello internazionale, grazie all’esperienza maturata negli anni è riuscito a coinvolgere anche la parte di pubblico più giovane e rock oriented. Gli austriaci Power Pipes sono riusciti fin dalla prima canzone a far saltare e ballare la platea a suon di rock moderno arricchito dalle trame di cornamusa di Saskia Konz, con il dotato frontman Taris “The Hat” Brown bravissimo a incitare il già caldo pubblico conquistandolo grazie alla forte personalità. Tutt’altra musica quella proposta dai Beltaine: il sound del combo polacco spazia dall’irish folk alla contemporanea, un contenitore dove si incontrano e si mescolano colori e melodie nate a migliaia di chilometri di distanza tra di loro, ma capaci di andare a braccetto creando deliziose canzoni dall’anima gitana e sensuale. È passata l’una di notte quando arriva il turno dei Bags Of Rock, la formazione dall’anima più pesante del secondo giorno del MCF. Gli scozzesi hanno riversato sulla platea note heavy e cornamuse a volontà, con la particolarità delle percussioni suonate dal bravissimo Stevie Shedden, il quale si è reso protagonista di un imprevedibile, ma ben riuscito, assolo che ha eccitato le prime file riscuotendo applausi scroscianti.

La band di Glasgow ha passato il testimone agli Stramash, formazione che mi ha colpito favorevolmente con il loro grintoso e irriverente celtic folk punk. Gli amanti di Sir Reg e Dropkick Murphys hanno avuto pane per i loro denti, tra tempi in levare e aperture più melodiche con pezzi della caratura di Wellyboot Song a prosciugare di energie le migliaia di persone ancora vogliose di divertirsi alle 4 di notte. Ultima band a esibirsi è stata l’italiana Taberna Vinaria: muovendosi da melodie medioevali a irish punk rock, le note del quintetto italiano hanno accompagnato al sonno che si è ritirato in tenda per dormire e allo spuntare del sole gli irriducibili che sono riusciti a resistere fino alla fine della manifestazione.

La luce spunta dietro le montagne dell’incantevole Appennino ed è il momento di andare a dormire per qualche ora, distrutti fisicamente ma con l’anima arricchita da momenti intensi e sacri e divertenti incontri con ex compagni di rugby.

L’appuntamento è per la dodicesima edizione di Montelago Celtic Festival, sperando di riuscire a trovare il famoso Valerioooo!!!

Foto di Persephone.

Foto del Matrimonio Celtico di Giusy Boccolato.

3 risposte a "Montelago Celtic Festival 2013"

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  1. Bellissimo report ragazzi! Sono stato immensamente contento di assistere al vostro matrimonio e di avervi fatto da “picchetto d’onore vichingo” coi miei ragazzi e altri amici rievocatori. Spero di rivedervi presto, un abbraccione!

  2. L’articolo e’ molto bello pero’ mi sarei aspettata qualche parola in piu’ sui gruppi che si sono esibiti al Mortimer Pub. I The Jar sono stati fantastici e andrebbero sicuramente menzionati assieme a tutti i gruppi. Almeno i nomi, non solo quelli del palco principale.

  3. Ciao Sabrina, ci fa piacere che l’articolo ti sia piaciuto. Non abbiamo parlato dei gruppi che hanno suonato al Mortimer Pub perché non eravamo presenti: tra preparazione del matrimonio e altro non abbiamo potuto assistere agli show. D’altra parte, elencare i nomi senza avere nulla da dire ci sembra inutile in quanto sono già presenti sulla pagina facebook e sul sito del MCF. Essendo questo un report e non un comunicato stampa abbiamo parlato di quel che abbiamo visto e sentito. Un saluto!

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