Survael – War Of The Wild
2012 – EP – autoprodotto
VOTO: 7 – Recensore: Mr. Folk
Formazione: Marco Anson: voce – David Arenas: chitarra – Alex Gonzalez: chitarra – Miguel Jareňo: basso – Jose Arenas: batteria
Tracklist: 1. Desperta Ferro – 2. War Of The Wild – 3. Trollsong – 4. Nighthowler – 5. The Watcher
Il sottobosco spagnolo, come abbiamo visto in alcune recensioni dei mesi scorsi, è in fermento e propone spesso gruppi agguerriti che cercano di mettersi in mostra con la propria arte. Nonostante il mercato non sia particolarmente affamato di folk metal – i Mägo de Oz sono un mondo a parte e, forse, un giorno ne parlerò – le band underground, spinte dai piccoli ma significativi successi di Mistur e Llvme, stanno cercando con il duro lavoro di emergere ed avere quella visibilità che potrebbe far fare loro il salto di qualità.
I Survael sono una formazione di Madrid attiva dal 2008 che ha realizzato, dodici mesi più tardi, Demo e, nel 2012, l’EP War Of The Wild. I musicisti della band definiscono la propria musica come “epic metal”, ma in realtà siamo ben distanti da quel che acts quali Manilla Road e Cirith Ungol hanno insegnato con i primi lavori: War Of The Wild è un dischetto di folk metal “moderno”, privo di strumenti tradizionali e orchestrazioni, con le sole chitarre a creare melodie e atmosfere avvincenti.
Uscito il 1 aprile 2012, il cinque pezzi War Of The Wild non è certo un pesce d’aprile: la musica dei Survael è feroce e battagliera, epica in alcuni momenti e diretta nelle varie sfumature del songwriting. L’opener Desperta Ferro è un up-tempo dal sapore mediterraneo nell’intro e nelle strofe, dagli ottimi spunti chitarristici (con il dinamico drumming di Jose Arenas a rendere il tutto fluido all’ascolto) e il chorus giocato su una semplice ed efficace melodia di sei corde. La title track è meno aggressiva rispetto alla precedente traccia, con alcune sonorità tedesche davvero piacevoli e il costante buon lavoro dei chitarristi Arenas e Gonzalez. Non poteva mancare una canzone con la parola troll nel titolo, ed eccoci serviti: Trollsong è probabilmente la migliore composizione del disco, dall’ottimo ritornello con il coro clean che ruba la scena a Marco Anson, cantante dalla voce graffiante e perfetto in questo contesto. Nighthowler è di forte ispirazione finntrolliana, dall’ottimo chorus e dalle ritmiche indiavolate, anche se suona decisamente troppo poco personale. Chiude l’EP The Watcher, buon brano che presenta gli stessi punti di forza delle precedenti tracce: strofe violente e dirette, ritornelli ben fatti, linee vocali d’impatto e i cori, quando presenti, immediatamente memorizzabili.
L’EP War Of The Wild è ben riuscito sotto tutti gli aspetti (sempre ricordando che è un autoprodotto): le canzoni si fanno valere e i venti minuti di durata del dischetto sono godibilissimi. La Spagna può contare anche sui Survael per cercare di guadagnare consensi in ambito folk/viking metal. In attesa di ascoltare il nuovo materiale previsto per il 2014, War Of The Wild è un ottimo antipasto.
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