Intervista a Matteo Casciani, boss della giovane ma intraprendente Nemeton Records, label italo/irlandese che ha in roster alcune tra le migliori realtà tricolori della scena folk metal. Un’interessante chiacchierata ricca di informazioni e novità tutta da leggere!!!
Come è nata la Nemeton Records?
Ho lavorato come ufficio stampa per la Moonlight Records di Parma per un annetto, all’inizio mi occupavo soltanto di stoner/doom. Nel dicembre 2012 sono entrati anche alcuni gruppi folk tipo Artaius, Vallorch, Diabula Rasa e Ulvedharr. Mi sono appassionato al genere e lavorare con i gruppi era abbastanza semplice. A maggio 2013 uno dei soci Moonlight decise di uscire dall’etichetta e voleva fondarne una tutta sua, mi chiese un aiuto e ho lavorato per un quattro mesi al progetto. Alla fine per motivi personali lui si é tirato indietro ed ho preso il controllo di tutta l’operazione ed ho deciso di fare un’etichetta dedicata soltanto al folk metal e i suoi sottogeneri.
Nel roster di Nemeton Records ci sono, tra gli altri, i gruppi precedentemente sotto contratto con la Moonlight. Vuol dire che l’etichetta di Parma non esiste più?
Il roster era stato diviso dai proprietari, al momento dalle informazioni in mio possesso la Moonlight è in hiatus. Io ho preso accordi con i gruppi fuoriusciti dalla Moonlight e li ho raccolti sotto Nemeton. Avevamo lavorato bene insieme e si è creata una certa fiducia. Tengo a precisare che gruppi come Kalevala hms e Diabula Rasa collaborano soltanto con Nemeton.
Il nuovo disco dei Kalevala hms esce però per Self…
I Kalevala sono indipendenti dalla Nemeton ma collaborano sui live ed alcune promozioni.
Al momento nel roster ci sono unicamente gruppi italiani, una scelta precisa quella di puntare sulle formazioni tricolori?
Al momento ho deciso di partire con una scena che conosco abbastanza bene, quindi lavorare in Italia sembra essere la scelta logica. Ho contatti anche con gruppi internazionali, ma prima di aggiungere gruppi internazionali vorrei creare una base solida sulla scena Italiana.
Ho letto con grande piacere l’accordo con gli Atavicus. Si può dire che sia un vero colpo visto il passato dei musicisti e il seguito che hanno pur non avendo, al momento, pubblicato cd. È così?
L’accordo con gli Atavicus nasce dal lavoro di Ark, il cantante degli Ulvedharr, che mi ha passato i primi demo della nuova formazione. Io ne sono rimasto molto colpito e vedendo lui così convinto mi sono lasciato coinvolgere. Devo dire che logicamente per loro gioca molto a favore la notorietà ottenuta con la vecchia formazione. Credo che comunque conquisteranno nuovo pubblico con la loro prima uscita.
Nel roster figurano molte band con un demo o un EP all’attivo: tutte queste pubblicheranno un full length entro l’anno?
Non credo, altrimenti si rischia una saturazione della scena e si rischia di far uscire prodotti mediocri viste le ristrettezze di budget. Stiamo lavorando con alcune formazioni per il loro primo album o il secondo. Al momento molti dei gruppi in roster hanno contratti di management. Una cosa che mi ha insegnato lavorare con Moonlight é che a volte é meglio fare un periodo di prova con una band al fine di capire se si riesce a lavorare bene insieme sul piano professionale e umano. Inoltre é sempre meglio capire il progetto dall’inizio.
Visto che siamo in tema, quali saranno le prossime uscite targate Nemeton Records?
Al momento al 100% posso confermarti gli Ulvedharr ed Atavicus. Diciamo che a giugno avrò un piano più completo sulle releases 2014.
Cosa cerchi in un gruppo folk metal? Cosa deve avere per attirare l’attenzione dell’etichetta?
Mi piacciono molto i lavori in italiano o lavori che includano leggende e racconti delle regioni/località da dove provengono i gruppi. Inoltre le registrazioni e la presentazione del gruppo giocano a vantaggio di un possibile contratto. Ricevo circa 50/60 e-mail a settimana da gruppi di tutto il mondo e purtroppo l’80% si presentano veramente male con pessime registrazioni. A volte gioca anche la referenza di addetti ai lavori o altri gruppi.
Potendo scegliere 2-3 gruppi di tutto il mondo, anche del passato, con chi ti piacerebbe lavorare?
Visto che li conosco i primi sono i Celtachor, per me una grande promessa della scena irlandese. Degli italiani mi piacerebbe molto lavorare con i Furor Gallico.
Sei soddisfatto del lavoro fatto fino ad oggi? Parer mio, il nome della Nemeton Records circola in maniera massiccia nell’underground della scena folk/viking metal e le aspettative per le uscite sono decisamente alte.
Sono molto felice degli ultimi sei mesi di lavoro anche se vorrei fare molto di più, specialmente in ambito live al momento in Europa é molto dura. Mi piacerebbe molto far girare i gruppi il più possibile, ma a volte e molto difficile specialmente perché ultimamente i locali, tranne alcune eccezioni, non pagano molto. Il pay to play sta rovinando sempre di più molti festivals, come etichetta a volte ricevo proposte scandalose per delle slots nei grandi festivals. Senza contare che quando arriva in Italia un gruppo straniero molti opener devono pagare e purtroppo capita che il gruppo meno valido sia sul palco solo perché ha una maggiore disponibilità. Comunque sono contento che il nome sta circolando e sopratutto la gente ascolta i gruppi in roster. Come anteprima posso dirti che a fine mese avremo una compilation di brani dei gruppi in roster con una bellissima copertina disegnata dalla batterista dei Celtachor.
Con me sfondi una porta aperta, ho sempre criticato il pay to play e in passato ho rifiutato un tour in Inghilterra con i Dismember per questo motivo. Però ci sono anche le etichette che chiedono un contributo – chiamiamolo così – per pubblicare i dischi dei gruppi. Qual è la posizione e la politica di Nemeton Records su questo?
Al momento non chiedo contributi per pubblicare un disco nuovo, mi faccio carico delle spese di duplicazione e promozione. Se intendi quelle etichette che chiedono tipo 5000 euro per fare un disco io non ragiono in quel modo. Al momento il metodo di lavoro per le etichette sta cambiando, non esistono più le ricche advance date a gruppi emergenti, a meno che non dimostrino di avere un prodotto perfetto.
La cosa ti fa onore, soprattutto al giorno d’oggi!
Diciamo che ho visto alcune cose che non mi sono piaciute in passato. Preferisco fare una partnership con i gruppi dove io metto la metà e loro fan altrettanto. Entrambi abbiamo alla fine un buon prodotto e possibilmente una fonte di guadagno.
Bene Matteo, siamo alla fine dell’intervista. A te lo spazio.
Vorrei ringraziare Mister Folk per la disponibilità e tutti i gruppi Nemeton per la costante fiducia dimostrata negli ultimi mesi.
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