Trollfest – Willkommen Folk Tell Drekka Fest!
2005 – full-length – Solistitium Records
VOTO: 8,5 – Recensore: Mr. Folk
Formazione: TrollMannen: voce, basso – Mr.Seidel: chitarra – Psycho Troll: chitarra, tastiera – TrollBank: batteria
Tracklist: 1. Trollfest – 2. Willkommen Folk Tell Drekka Fest – 3. Helvetes Hunden GARM – 4. En Ytterst Heftig Sak – 5. Sagaen Om Suttungs-Mjöd – 6. Der Erste Krieg – 7. Du Kom For Seint… – 8. Trollkamp – 9. Die Urgammal Gebräu – 10. Offer-visa – 11. Der Tag Nach-hinter – 12. ..Nå må DU Drikka Mest!
Quando un gruppo dice “av mjøden vart du vis og klok, så drekka mer!” (tr.: dall’idromele ottieni la sapienza e la saggezza, quindi bevi di più!) come si può non volergli bene? Tanto più se il debutto discografico, avvenuto nel 2005, suona fresco, innovativo, originale e assolutamente divertente!
Si sta parlando dei norvegesi Trollfest e del cd Willkommen Folk Tell Drekka Fest! (“Benvenuto popolo alla festa alcolica!”, il titolo è tutto un programma…), edito da Solistitium Records, label che ha pubblicato lavori di Wyrd, Behemoth e Hin Onde tra gli altri. La band originaria di Oslo suona un folk metal influenzato da sonorità black con qualche reminiscenza thrash, unendo melodie tipicamente folkloristiche a urla sguaiate e cambi d’umore bruschi e improvvisi. Basta ascoltare il piacevole intro Trollfest concludersi con lo stappo di una bottiglia e il seguente urlo skål del pazzoide singer TrollMannen prima che parta la title track tra ritmi forsennati e risate isteriche. Questo (a)tipico andamento è una delle caratteristiche che hanno reso famosi i Trollfest, tanto che diviene norma ascoltare la fisarmonica su indiavolati blast-beat. La seguente Helvetes Hunden GARM (“Garm, il cane infernale”) è uno dei brani meglio riusciti del disco (e dell’intera discografia), dove il ritmo si fa più tranquillo e festaiolo ed è presente un altro elemento caratteristico dei Trollfest che troveremo anche nei seguenti cd: il verso di un animale rifatto da TrollMannen, in questo caso il UAF UAF UAF del cane Garm. In En Ytterst Heftig Sak i quattro folli bevitori spingono sull’acceleratore per poi improvvisamente staccare tutto e continuare con un arpeggio pulito e tranquillo, mentre il growl del cantante si fa più cattivo che mai, prima di riprendere a folle velocità per arrivare al traguardo di fine canzone. Quella che segue è una bellissima ballad alcolica dal titolo Sagaen Om Suttungs-Mjød (“La saga dell’idromele di Suttung”), ma la tregua dura poco visto che arriva presto Der Erste Krieg, epica e brutale al tempo stesso: la prima parte, precedente i fantastici riff cadenzati, ha uno spirito western, anche se ben presto la fisarmonica prima e la metallosità del restante brano dopo, spazzano via ogni immagine di speroni impolverati. Decisamente goliardico e gioioso l’inizio di Du Kom For Seint…, contraddistinta dalla strofa oscura e minacciosa a contraltare del ritornello assolutamente arioso e fresco. Quel che viene da pensare è che il songwriting di questi ragazzi non si svolga (solamente) dopo aver ingurgitato litri di alcool, vista la mole di riff, cambi di direzione e strumenti che contornano – e che arricchiscono – i brani in maniera preziosa e mai casuale. Il lavoro in sala prove è massiccio e i risultati si possono ascoltare in questi brani, anche se travestiti da bottiglie di birra. Si va avanti tra il rozzo cantare di TrollMannen e il drumming non lineare – ma incisivo! – di TrollBank in Die Ürgammal Gebräu, mentre le due asce di PsychoTroll e Mr.Seidel non fanno altro che creare riff diretti dal marcato accento extreme metal. Offer-visa va ricordata più che altro per la sfuriata ignorantissima a metà canzone; tutt’altra musica in Der Tag Nach-hinter: dopo un inizio bagnato dalla pioggia e da un mood malinconico si prosegue con riff lenti e cupi, mettendo quindi in disparte l’anima caciarona della band, quella che probabilmente risulta essere la loro carta vincente. Come sicuramente saprete, a volte, da ubriachi, si diventa tristi. È una fregatura perché si beve per far festa, per divertirsi, per fare i cretini, ma può succedere che qualcosa va storto e si viene avvolti da un senso di tristezza che neanche vomitando si riesce a mandar via. Ecco, Der Tag Nach-hinter è come suonano i Trollfest da ubriachi-tristi. Per fortuna a far tornare il buon umore ci pensa la conclusiva …Nå Må DU Drikka Mest! (“Ora devi bere più di tutti!”), dove i nostri, strimpellando chitarrine in taverna, bevono alla loro e alla nostra salute tra incomprensibili voci ebbre, rumori di bicchieri e cori da osteria. Come dicevo a inizio recensione, in che modo non si può voler bene a un gruppo come questo, così devoto al piacere alcolico e in grado di deliziare il nostro udito a suon di folk metal godereccio, grezzo, sporco ma al tempo stesso così inebriante da non averne mai abbastanza?
Il cd è particolarmente breve – 36 minuti – e godibile anche grazie a una predisposizione dei nostri al grottesco in grado inizialmente di incuriosire l’ascoltatore, che in questo modo se lo fa amico, per poi tenerselo stretto grazie a una musica esteticamente semplice e sempliciotta, ma in realtà ben studiata ed eseguita, nonostante – come a qualcuno piace sottolineare – i nostri pare “abbiano la terza media in quattro”. La produzione sicuramente aiuta: pulita quanto basta e rozza il giusto, fa suonare questo Willkommen Folk Tell Drekka Fest! come un disco del genere sempre dovrebbe, per un risultato di caos ragionato assolutamente in linea con la musica e l’attitudine della band.
Ma in fondo, pensandoci bene, i Trollfest fanno ballare, fanno pogare e fanno bere: che cosa si può volere di più?
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