Perpetual Dawn – Pale Blue Skies…
EP – 2013 – autoprodotto
VOTO: 7,5 – Recensore: Mr. Folk
Formazione: Daniel Kuzmanovski (voce, chitarra, basso, tastiera)
Tracklist: 1. Pale Blue Skies Burn First – 2. Moment Of Apprehension – 3. Submerged – 4. Insomnia – 5. Disclosure (And Loss) – 6. Perpetual Dawn
La storia del progetto Perpetual Dawn ha inizio nel 2009 ad Adelaide, sud dell’Australia, quando il polistrumentista Daniel Kuzmanovski decide di creare musica che unisse le fredde sonorità del nord Europa con melodie del folklore. Nello stesso anno vede la luce il demo …and Become The Essence Of Night, dischetto molto legato al melodic black metal, mentre esce quattro anni dopo (dicembre 2013) l’EP Pale Blue Skies…, dove le influenze folk si uniscono alla base black creando, grazie anche all’ottimo uso della voce, un sound personale e dinamico. Il cd è limitato a 500 copie e presenta un booklet ben curato con tutto quello che serve: foto, testi e informazioni in un’elegante veste grafica.
I ventisei minuti del disco cominciano con Pale Blue Skies Burn First, una traccia di appena due minuti dal sapore malinconico grazie alle iniziali chitarre acustiche e alle melodie (caratteristica vincente dell’intero lavoro) mai banali che si incastrano alla perfezione con il drumming ad opera dell’ospite Brody Green. La successiva Moment Of Apprehension vede il doppio cantato clean/scream spesso sovrapporsi per un effetto di grande presa. Le influenze swedish black sono palesi e i giri chitarristici risentono dell’importanza del mai abbastanza compianto Jon Nödtveidt, leader dei Dissection; da menzionare lo stacco a tre quarti di canzone, semplice e d’impatto. Il terzo brano Submerged è un up-tempo dal sapore nordico e dal piglio melodico, lineare nell’incedere e tagliente nell’approccio. Molto più folkeggiante la breve Insomnia, nella quale melodie e arpeggi clean si alternano ad assoli di chitarra e cavalcate heavy di buona fattura. Disclosure (And Loss) è un pezzo strumentale che introduce la conclusiva Perpetual Dawn, traccia da oltre sette minuti durante la quale le caratteristiche dei Perpetual Dawn vengono enfatizzate, rendendo il brano ancora più epico e melodico dei precedenti. Kuzmanovski si dimostra un musicista in gamba e maturo, gestendo bene l’ampio minutaggio e confezionando una canzone di non semplicissimo ascolto, ma di qualità.
Con una musica del genere, la produzione suona come ci si può aspettare: decisamente ’90 e sporca il giusto come i gruppi di serie B dell’epoca erano soliti avere. Canzoni come Moment Of Apprehension e Insomnia sarebbero ben meno convincenti con un sound più pulito e moderno, complimenti quindi a Kuzmanovski che ha registrato e mixato il tutto nella sua casa, ad eccezione delle parti di batteria, registrate nell’abitazione del drummer Green.
Il progetto Perpetual Dawn, dopo il discreto demo di cinque anni fa, compie un bel passo in avanti con questo Pale Blue Skies, un cd convincente e curato sotto tutti gli aspetti. Sarà interessante scoprire come si comporterà il mastermind in un eventuale full length, intanto massimo supporto ad un musicista onesto e in gamba come Kuzmanovski!
Rispondi