Woodscream – Octastorium
2014 – full-length – autoprodotto
VOTO: 7,5 – Recensore: Mr. Folk
Formazione: Valentina Tsyganova: voce – Alexander Klimov: chitarra, voce – Ivan Budkin: basso, voce – Pavel Malyshev: batteria – Anastasia Smelova: violino
Tracklist: 1. Алан – 2. Топь – 3. Лесной Царь – 4. An Dro – 5. Коваль – 6. Ворон – 7. Зов – 8. Witnesses Of J
I russi Woodscream giungono al debutto su lunga distanza a otto anni dalla nascita dopo una manciata di singoli e Pentadrama del 2010, discreto EP di classico folk metal sovietico. Dopo quattro anni la band di San Pietroburgo pubblica Octastorium, full length autoprodotto composto da otto brani per un totale di trentacinque minuti.
L’opener Алан è un classico brano dal sapore russo, ritornello accattivante e gli strumenti tradizionali non invadenti che sanno lasciare spazio alle robuste chitarre con la piacevole voce della Tsyganova in evidenza. L’up-tempo Топь è parzialmente rovinato dall’orribile voce growl del chitarrista Klimov, sicuramente più adatta a un disco brutal death che a uno folk. Musicalmente la canzone è piacevole e gli elementi folk sono presenti il giusto per dare l’equilibrio necessario alla musica heavy. L’inizio di Лесной Царь è di quelli esplosivi: la doppia cassa di Pavel Malyshev e la sei corde creano un sound cupo, la voce di Tsyganova è molto espressiva e il ritornello ha tutto per essere immediatamente memorizzato, tra linee vocali e melodie di violino accattivanti. Dopo tre brani arriva un po’ a sorpresa An Dro, canzone nota soprattutto grazie agli Eluveitie di Spirit, ma si tratta in realtà di una composizione tradizionale bretone. Il violino introduce Коваль, con il vocione di Klimov protagonista del pezzo, ma il ritornello è invece cantato dalla brava frontwoman, per un risultato simil Svartsot se si esclude la voce di Valentina Tsyganova. Sicuramente da menzionare la parte strumentale d’impronta folk, probabilmente la più bella e intensa dell’intero disco. La bontà delle melodie folk prosegue con Ворон, un mid tempo massiccio che vede la singer teatrale e convincente. Uno dei brani meglio riusciti di Octastorium è Зов, dove a convivere sono le due voci e una parta strumentale molto dinamica e accattivante, tra melodie soavi e riff graffianti. La conclusione del disco è affidata a Witnesses Of J, strumentale di due minuti e mezzo dal sapore celtico.
Uno dei punti di forza dei Woodscream è la voce della singer Valentina Tsyganova, brava nell’interpretare al meglio le canzoni e i cambi d’umore delle stesse. Veramente pessimo, invece, il growl ultra-brutale e fuori luogo del chitarrista Alexander Klimov, che in più di un’occasione rischia di rovinare quanto di buono prodotto dagli altri musicisti. Le parti strumentali sono piacevoli e interessanti quando alle classiche sonorità russe mescolano melodie provenienti da altre zone europee.
La copertina è bella e ben si adatta al contenuto musicale di Octastorium. La produzione, pur essendo il disco un autoprodotto, è curatissima: suoni nitidi e reali, pulizia di fondo e l’ottima equalizzazione sono sintomi di una cura meticolosa nel tentativo di realizzare un lavoro inattaccabile sotto tutti i punti di vista.
Un applauso quindi ai Woodscream per il buon cd realizzato: tutto è fatto con il cuore e la band merita di essere conosciuta ed apprezzata anche al di fuori dei patri confini.
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