Niburta – ReSet

Niburta – ReSet

2015 – EP – autoprodotto

VOTO: 7 – recensore: Mr. Folk

Formazione: Balázs Hormai: voce – Martina Veronika Horváth: voce – János Krieser: chitarra – Attila Rab: basso – Milán Leindler: batteria – István Kristóf: kobza, ghironda, chitarra acustica, voce – Márton Szilágyi: kaval, flauto, voce – Dóra Gerényi: flauto, kaval – István Simon: gadulka, oud – Balázs Nagy: bouzuki

Tracklist: 1. ReSet – 2. Two Faced – 3. Evolution

niburta-reset

I Niburta sono una formazione ungherese nata nel 2009 a Budapest che ha dato alle stampe l’album Scream From The East nel 2012, disco che ha permesso loro di farsi conoscere in Europa. Il full length è un discreto esempio di extreme folk metal con doppio cantato uomo/donna e influenze metalcore, con richiami, come è facile immaginare, agli Eluveitie. La band, però, ha sempre guardato avanti, e con il nuovo EP ReSet (disponibile solo in formato digitale) ha deciso di andare oltre, di estremizzare gli aspetti “moderni” del proprio sound mantenendo comunque il lato folk (dove sono presenti strumenti non proprio comuni quali kobza, kaval e gadulka tra gli altri) e la doppia voce. Quel che ne esce è musica di non facile ascolto, soprattutto le prime volte, ma che non potrà che stupire e affascinare gli ascoltatori più aperti alle novità.

La title-track è il simbolo del nuovo corso dei Niburta: al tipico uso delle due voci – uomo/growl e donna/clean – e degli strumenti tradizionali fanno da contrasto le chitarre sature e i fills di batteria più vicini agli Ektomorf (giusto per rimanere in terra ungherese) che ai gruppi della scena folk. Riff quadrati e tempi spezzati per Two Faced, dove i delicati strumenti a fiato donano al pezzo assai moderno un gusto particolare, mentre il violino e gli altri strumenti riportano alla musica orientale. Chiude l’EP Evolution, up tempo un po’ swedish death metal nella sei corde e assai eluveitiana nella parti folk. Musicalmente è la più vicina a Scream From The East, ma a risaltare sono il break centrale molto soft e la violenza delle strofe, con il ritornello melodico ben fatto e il brusco finale a chiudere ReSet.

La produzione è davvero buona, i suoni pompatissimi e nitidi sono perfetti per questo tipo di sonorità. Il disco è stato registrato all’Old Busó studio, con il chitarrista János Krieser che ha curato la fase di mastering. Infine, giusto menzionare i tre ospiti presenti in ReSet, ovvero la violinista dei Myrkvar Klaartje Julia, Ana Capalija, già guest per Cruadalach ed ex Stribog e Doğukan Kalende dei Gürz.

Balkanic Folkmetalcore? Etichetta bizzarra quanto giusta per descrivere il sound dei Niburta, un gruppo coraggioso, personale e capace. ReSet rappresenta il ponte tra i vecchi lavori e quello che i musicisti hanno in mente per il prossimo full length: le premesse per un cd interessante e in grado di dividere in due la critica ci sono tutte.

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