Cruachan – Blood For The Blood God

Cruachan – Blood For The Blood God

2014 – full-length – Trollzorn Records

VOTO: 9 – Recensore: Mr. Folk

Formazione: Keith Fay: voce, chitarra, tastiera, bodhran, mandolino – Kieran Ball: chitarra – Eric Fletcher: basso – Mauro Frison: batteria – John Ryan: violino – John Fay: tin whistle, low whistle

Tracklist: 1. Crom Cruach – 2. Blood For The Blood God – 3. The Arrival Of The Fir Bolg – 4. Beren And Luthien – 5. The Marching Song Of Fiach Mac Hugh – 6. Prophecy – 7. Gae Bolga – 8. The Sea Queen Of Connaught – 9. Born For War – 10. Perversion, Corruption And Sanctity – Part 1 – 11. Perversion, Corruption And Sanctity – Part 2

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Dopo il deludente Blood On The Black Robe del 2011, era difficile aspettarsi un ritorno in grande stile da parte degli irlandesi Cruachan. Keith Fay e soci invece hanno realizzato quello che probabilmente può essere definito come il miglior disco del 2014 in ambito folk metal, degno di essere messo sullo stesso livello di The Middle Kingdom, Folk-Lore e Pagan per qualità. Vero è che i dischi appena menzionati sono tra i più importanti nella storia del folk metal, ma Blood For The Blood God è la rinascita artistica di una formazione che in studio sembrava in grande difficoltà, capace di rialzarsi più forte di prima, con un cd denso e personale, maturo e coinvolgente per tutta la durata.

La formazione dei Cruachan ha subito una vera e propria rivoluzione: rimasti i due fratelli Fay, fuori tutti gli altri, compreso lo storico bassista John Clohessy, con la band dal lontano 1993. I nuovi acquisti si sono rivelati tutti di grande spessore musicale, a partire dalla sezione ritmica composta dall’argentino Mauro Frison (presente anche nella serie tv Vikings) alla batteria ed Eric Fletcher al basso, capaci di donare alle composizioni quel groove che nel recente passato spesso veniva a mancare, così come l’accoppiata Keith Fay/Kieran Ball riesce a creare un wall of sound di tutto rispetto.

Il canonico intro porta direttamente alla title track, pezzo scelto come singolo e utilizzato per il videoclip. Si tratta semplicemente di una delle migliori canzoni degli ultimi anni dell’intera scena folk metal: la furiosa batteria e i grintosi riff di chitarra, accompagnati dal delizioso violino di John Ryan – dalle melodie penetranti e sensuali – e dal whistle di John Fay sono quanto di meglio un fan di queste sonorità possa chiedere. Tutto il disco vede la voce di Keith Fay in grande risalto: pur non essendo nato come un vero e proprio cantante, la sua ugola si rivela essere assolutamente perfetta per queste sonorità, sgraziato quanto basta e truce il giusto per far “suonare” il tutto assolutamente potente. La terza traccia, The Arrival Of The Fir Bolg, ha un’importante componente folk alla quale ben risponde il lato più estremo dei Cruachan, formato da brusche accelerazioni, stop’n’go e doppia cassa killer. Squisito l’intermezzo di musica irlandese, il quale ben presto viene “accompagnato” dalle sei corde, proseguendo fino alla conclusione del pezzo. Beren And Luthien è uno dei brani più duri e aggressivi mai scritti dagli irlandesi. I personaggi sono nati dalla magica penna di J.R.R. Tolkien, autore al quale i Cruachan devono molto: non a caso la band dei fratelli Fay nacque col nome di Minas Tirith, luogo tolkieniano di grande importanza. Musicalmente si può parlare d’influenze black metal che ben si amalgamano con riff heavy e una certa dose di dolore nella voce scream, fantastica nella circostanza; l’accelerazione finale, poi, è una vera chicca. The Marching Song Of Fiach Mac Hugh è una graziosa canzone folk irlandese con chitarre elettriche e batteria, breve e intensa, ma di grande qualità. Nel testo è raccontata la marcia di Fiach Mac Hugh, leader del Clann Uí Bhroin, finito decapitato dalla sua stessa spada. Prophecy è oscura e marziale, con gli strumenti folk che si uniscono alle sei corde per rendere il brano ancora più cupo, ma è lo stacco furioso e brutale a sconquassare tutto, e la sgraziata voce del singer rende instabile e minaccioso l’intero pezzo. La musica irlandese di Gae Bolga fa sognare l’ascoltatore, ma dopo un minuto le chitarre e la batteria entrano in scena senza snaturare l’idea originale, per un risultato sicuramente buono. La lunga The Sea Queen Of Connaught narra le vicende di Grace O’Malley, personaggio delle canzoni d’Irlanda, capo del clan Ó Máille e piratessa. Negli oltre sette minuti di durata sono presenti diversi i cambi di tempo, durante i quali tutti gli strumenti hanno il loro spazio (la parte centrale con il violino protagonista è quasi ipnotica), compreso lo stacco più soft che mostra l’enorme classe dei Cruachan. Born For War ha sonorità vicine a quanto realizzato per Folk-Lore, con il violino in grande evidenza e un bel susseguirsi di riff che favoriscono le melodie degli strumenti tradizionali, in particolare nella lunghissima sezione strumentale. Perversion, Corruption And Sanctity – Part 1 è un bel mix di tutte le sonorità che compongono il disco, a partire dalle chitarre heavy, passando per le linee vocali semplici e sincere, per concludere con i bei inserti di violino e flauti. Il lavoro termina con la strumentale Perversion, Corruption And Sanctity – Part 2, naturale seguito della traccia precedente.

La produzione è fantastica: tutti gli strumenti sono potentissimi e naturali, la batteria ha dei suoni fantastici e i vari flauti e violino sono sempre limpidi e con il giusto volume, fatto che permette ancor di più di godere delle due componenti folk/metal in perfetta simbiosi come mai prima.

Il songwriting è di altissima qualità, i cinquantacinque minuti di durata scorrono velocemente e sono assenti veri cali di tensione. Blood For The Blood God stupisce perché successore del punto più basso della carriera dei Cruachan e nato in un momento non proprio semplice per il gruppo, dovuto alla rinnovata formazione e al cambio di etichetta. Il lato metal ben bilancia quello folk, e i due aspetti si mescolano con naturalezza come forse mai è avvenuto in passato. John Fay e John Ryan sono i protagonisti dell’album, ma va menzionato anche Олексій Шкуропатський (Alex Shkuropatsky) con la sua galician bagpipe, musicista dei F.R.A.M. e già ospite in passato dei Cruachan.

In realtà bastano poche parole per descrivere Blood For The Blood God: album del 2014.

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