Lex Talion – Sons Of Chaos

Lex Talion – Sons Of Chaos

2018 – full-length – autoprodotto

VOTO: 7 – Recensore: Mr. Folk

Formazione: Ramiro J. Pellizzari: voce, chitarra – Federico Vogliolo: voce, chitarra – Manuel Luna: basso – Lautaro Rueda: batteria

Tracklist: 1. Father – 2. Into The Haar – 3. Chaos Path (Overture) – 4. Sons Of Chaos – 5. Arise – 6. Nightwing – 7. Flesh Of Gods – 8. Thunders Over The Fields – 9. The Circle – 10. King Of Death – 11. The Great Divide

Gli argentini Lex Talion, dopo ben cinque anni di silenzio, sono tornati a farsi sentire nel 2017 con un EP utile soprattutto per affermare la buona salute del gruppo, prima di incidere il secondo full-length in carriera dal titolo Sons Of Chaos. Tempo a disposizione per lavorare alle nuove canzoni ce n’è stato in abbondanza e i progressi fatti dal debutto Funeral In The Forest sono piuttosto evidenti: pur continuando a suonare un folk metal con doppia voce pulito/growl ricco di numerose influenze, il sound della band capitanata da Ramiro J. Pellizzari (il quale ha fondato i Lex Talion nel 2010 come progetto personale) è ora maturo e ben bilanciato, rendendo l’album convincente anche dopo svariati ascolti.

Sons Of Chaos dura trentanove minuti ed è composto da dieci canzoni più un breve intermezzo di pochi secondi. I brani sono tutti di media-breve durata con un solo caso che scavalla i cinque giri di lancette e l’ossatura dei pezzi è lineare e diretta, con l’eccezione della “mistica” Into The Haar. L’intero lavoro di registrazione, mixaggio e mastering è avvenuto in completa autonomia e il risultato è davvero buono in quanto i suoni sono corposi e reali e l’equilibrio tra i vari strumenti è giusto: raramente una completa autoproduzione riesce a suonare in questa maniera professionale.

L’iniziale Father è una delle composizioni migliori del disco. Mid-tempo ricco di cori epici e gustosi riff di chitarra sono i punti di forza dell’intero disco assieme all’intelligente utilizzo dei due stili vocali (clean e virile quello di Federico Vogliolo, growl e feroce quello di Pellizzari). Flesh Of Gods, nella sua forse eccessiva brevità (2:27!) porta una ventata di aggressività e buona velocità in un platter che tende prepotentemente ai tempi medi, mentre con The Circle la band di La Plata confeziona un brano che unisce con gusto epic/power e soluzione più aggressive fermo restando il ruolo della chitarra, sempre in primo piano. Stesso discorso per l’ottima King Of Death, composizione nella quale tastiere e orchestrazioni (realizzate dall’ospite Daniela S. Martinez) riescono a conferire una solennità sconosciuta alle precedenti canzoni.

Con Sons Of Chaos i Lex Talion sono riusciti a dare un’impronta personale alla musica proseguendo quanto iniziato con Funeral In The Forest, puntando molto sull’impatto a scapito – purtroppo? – di quell’alone scottish che rendeva una canzone come Mirrors(ma non solo lei sola) particolarmente intrigante. Sons Of Chaos è un lavoro dalle tinte oscure che si concede poche parentesi luminose, ma quando ciò accade la musica ne beneficia non poco. I Lex Talion hanno trovato una propria strada e continuando a lavorare potranno portare la propria proposta a un livello superiore in quanto le potenzialità ci sono tutte. Nel frattempo chi ha desiderio di muscoloso extreme folk metal con richiami epic/power ha di che gioire.

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