Woodscream – Varevo
2020 – full-length – autoprodotto
VOTO: 7,5 – recensore: Mr. Folk
Formazione: Valentina Tsyganova: voce – Alexander Klimov: chitarra – Denis Chervonny: basso
Tracklist: 1. Варево – 2. Волчица – 3. Василиса – 4. Водяной – 5. Русалка – 6. Круговерть – 7. Заложный – 8. Мавка – 9. Калинов мост – 10. Прощание
Abbiamo incontrato i russi Woodscream in occasione del loro album di debutto, Octastorium, pubblicato nel 2014. A distanza di sei anni la band di San Pietroburgo guidata dalla cantante Valentina Tsyganova torna con il secondo disco dal titolo Varevo (Варево) e sin da un rapido sguardo alla tracklist e relativo minutaggio è possibile capire in quale direzione la band sia voluta andare. Le dieci canzoni che compongono il disco, infatti, durano in media tre minuti e mezzo e non ci sono brani che si allungano oltre i quattro. Questo vuol dire che i Woodscream hanno creato un album essenziale e diretto, privo di fronzoli e con l’intenzione di conquistare l’ascoltatore con l’immediatezza dei pezzi.
Le canzoni, concepite per essere facilmente memorizzabili, funzionano bene. Non ci sono picchi clamorosi, ma non troviamo nemmeno canzoni sottotono utili solo per allungare il brodo. Tutto ruota intorno alla voce melodica della cantante, brava a creare linee vocali efficaci su testi che parlando di leggende e fiabe. La chitarra di Alexander Klimovè molto possente, dai suoni granitici e grassi, in linea con i tempi odierni, chitarra che alza un bel muro sonoro facendo passare in secondo piano la non presenza del violino, strumento centrale nel debutto. Tra canzoni “moderne” (Варево) e altre più rockeggianti (Волчица) quel che viene fuori dall’ascolto del cd è la bontà della formazione russa, capace di suonare moderni in un contesto dove le novità o i cambi di stile vengono spesso visti male, senza snaturare il proprio sound o allontanarsi da quello che viene definito folk metal. Le tastiere ricoprono un ruolo importante per la realizzazione di melodie molto semplici (si potrebbe dire “easy”) e orecchiabili, pop nell’anima, ma i Woodscream non ne abusano e riescono sempre a bilanciare bene l’aspetto prettamente metal con quello di melodico. La composizione che forse racchiude al meglio l’ispirazione e il doppio volto dei russi è la quarta traccia Водяной, potente e accattivante in appena tre minuti di durata. Il flauto si fa sentire in Русалкаe Круговерть, strumento che non sempre troviamo nelle altre canzoni e che se presente riesce a dare il classico qualcosa in più al brano. La conclusione è affidata a Калинов мост, uno dei pezzi più dinamici del cd, e all’outro strumentale Прощание, dal tono malinconico e distante da tutto il resto dell’album.
La copertina fluo, insolita e spiazzante ma che ha una sua ragione d’esistere se Varevo vien e vistonella sua completezza, è il primo segnale, il più facile da cogliere, che tra Octastorium e questo lavoro sono cambiate diverse cose. I trentasei minuti di Varevo (Варево) scorrono rapidi sotto la guida della frontwoman e leader Valentina Tsyganova, lasciando al termine dell’ascolto una piacevole sensazione. Il disco è consigliato a chi apprezza la voce femminile pulita (no lirica!) e le canzoni dalla struttura semplice e lineare: come si dice spesso “less is more” e questo vale anche per i Woodscream.
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