Juha Jyrkäs – Sydämeni Kuusipuulle

Juha Jyrkäs – Sydämeni Kuusipuulle

2021 – full-length – Earth And Sky Productions

VOTO: 7 – Recensore: Mr. Folk

Formazione: Juha Jyrkäs: voce, kantele elettrico, basso kantele

Tracklist: 1. Poimotus – 2. Kymmenen Kyrvän Nimeä – 3. Otson Voima – 4. Hämärästä Aamunkoihin – 5. Manalan Valtikka – 6. Korpien Kutsu – 7. Nuole Mua – 8. Voimaa – 9. Tulisvdän – 10. Honkajuurella Asunto – 11. Juhlapäivä

Quanto è importante la produzione di un disco nel 2021? E quanto influenza l’ascolto o, come in questo caso, la prima impressione? Si parla spesso di quanto i suoni e il lavoro di missaggio siano fondamentali per dare al disco quel qualcosa in più che lo possa rendere appetibile e godibile. Un esempio lampante di quanto detto è Once Sent From The Golden Hall, primo capolavoro degli svedesi Amon Amarth: forse non tutti sanno che l’album fu inizialmente registrato presso i Sunlinght Studio, ovvero dove nacque lo swedish sound famoso grazie a Entombed e compagnia brutale. I brani degli Amon Amarth, con quella produzione (ascoltabili in una versione deluxe di With Oden At Our Side), suonano esattamente swedish death metal, completamente diversi da quanto ascoltabili nel disco Once Sent From The Golden Hall. Gli gli Amon Amarth, in quanto insoddisfatti del suono e del risultato finale, fortunatamente ri-registrarono il tutto negli Abyss Studio di Peter Tägtgren, realizzando così il disco che tutti noi conosciamo.

Qui però stiamo parlando di Sydämeni Kuusipuulle, primo disco solista del polistrumentista finlandese Juha Jyrkäs, e il discorso produzione c’entra eccome. L’inizio del cd non è dei più confortanti proprio per via della produzione, sporca e a tratti, soprattutto nella prima canzone Kymmenen Kyrvän Nimeä, caotica. In realtà le altre canzoni suonano meglio, con soluzioni meno invadenti che agevolano non poco l’ascolto. Come detto dal musicista in sede d’intervista (che potrete leggere tra qualche giorno), la sua è stata una scelta precisa, lasciando piccole imperfezioni, volutamente distante da lavori iperprodotti e che suonano un po’ tutti alla stessa maniera. C’è anche da dire che dopo l’iniziale smarrimento l’ascolto prosegue bene ed è possibile entrare nel mood del cd. Juha Jyrkäs è un nome sicuramente sconosciuto ai più, ma che vanta una lunga collaborazione con i Korpiklaani tra il 2006 e il 2012, ed ha partecipato anche nell’incisione dei due dischi dei sottovalutati Auringon Hauta. Un CV che stuzzica e porta all’ascolto di Sydämeni Kuusipuulle con grande curiosità, curiosità che aumenta quando nel booklet si legge “no electric guitars, bass, keyboards or drums used on this album!”. Il pagan heavy metal di Juha Jyrkäs, difatti, è suonato con l’ausilio del kantele elettrico e del basso kantele, oltre alle percussioni e strumenti folk come il violino e la cornamusa estone (suonati da Hittavainen, ex Korpiklaani) e lo jouhikko elettrico.

Uscito nel 2020, ma stampato su cd (con copertina realizzata dall’ex Finntroll Wilska) nei primi mesi del 2021 dalla sempre più intraprendente Earth And Sky Productions, Sydämeni Kuusipuulle è un disco coraggioso, che al suo interno nasconde tanti passaggi davvero coinvolgenti e che suona diverso da tutto ciò che si ascolta quotidianamente in ambito folk metal. Dopo il classico intro da un minuti si parte con Kymmenen Kyrvän Nimeä e il suo ritmo incalzante e sgraziato, croce e delizia dell’intero album, ma che rende bene l’idea della direzione musicale che il musicista finlandese ha intenzione di seguire. La successiva Otson Voima è lenta e ripetitiva, quasi ipnotizzante nel ritmo, così come lo è l’ottima Hämärästä Aamunkoihin, folk ambient particolarmente ispirato. Manalan Valtikka ritrova il ritmo heavy e le sonorità maggiormente folk metal; a tal proposito è interessare ascoltare l’utilizzo delle percussioni in sostituzione della batteria, producendo comunque lo stesso risultato per ritmi ed efficacia. Si torna al fango del sottobosco con la pesante e claustrofobica Korpien Kutsu, cinque minuti di angoscia e respiro affannato. Nuole Mua ha un riffing anni ’80 che sa di Saxon e compagnia borchiata, ma è con Voimaa che Juha Jyrkäs piazza un highlight: il ritmo si fa interessante, scacciapensieri e cornamusa danno il giusto tiro alla canzone e tutto sembra funzionare alla perfezione. Tulisvdän ha un qualcosa che ricorda il folk metal mongolo anche se con il passare dei minuti la canzone prende una forma completamente diversa. Molto bella, poi, Honkajuurella Asunto, composizione atmosferica e delicata ben cantata dall’ospite Mille Asikainen, ma che improvvisamente ha un’accelerazione simil black metal, con il cantato che si fa sguaiato e aggressivo che con il suo finale folle conduce all’ultima traccia del cd, Juhlapäivä: soft e ricercata nel suo ambient, subisce improvvisi interventi urlati molto teatrali. Questa composizione è la giusta conclusione di un album disorientante e caotico, ma che alla fine dei conti funziona.

Bisogna riconoscere alla Earth And Sky Productions il coraggio di mettersi in gioco scovando realtà underground dal grande potenziale, dando voce a musicisti che altrimenti rischierebbero di rimanere nell’ombra. E bisogna riconoscere a Juha Jyrkäs – musicista DIY vecchio stile – la determinazione nel creare qualcosa di insolito ma comunque valido. Sydämeni Kuusipuulle è il primo positivo passo e con lavoro e pazienza il successore potrebbe regalare grandi soddisfazioni.

Una risposta a "Juha Jyrkäs – Sydämeni Kuusipuulle"

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  1. A proposito di kantele, hai mai ascoltato il progetto Syven? secoli a parlare e non te ne ho mai fatto menzione (mea culpa).

    Sulla produzione: resta un mistero, per le mie orecchie, il motivo per cui le produzioni “bombastiche” delle “grandi etichette” vadano così tanto a genio di tanti palati auricolari moderni. Me lo chiedo, come sai, con sincerità e senza pregiudizio, visto che, come è, siamo esseri umani e quindi, fino a prova contraria, privi di quella sensibilità degna di un T800, così in linea con suoni privi di calore.

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