AurigA – Prologo Mundi
2013 – demo – autoprodotto
VOTO: 7 – Recensore: Mr. Folk
Formazione: Riccardo Binelli: voce – Cristiano Graziani: chitarra – Valerio Gabrielli: basso – Flavia Grottanelli: violino – Elia Di Padova: whistle, voce – Andrea Remoli: bouzouki – Marco Valintoppa: batteria
Tracklist: 1.Prologo Mundi – 2. La Prima Guerra – 3. Neve – 4. Laure – 5. Auriga – 6. Outro
Gli AurigA nascono sul finire del 2010 e arrivano, dopo alcune difficoltà, alla release del primo demo dal titolo Prologo Mundi. La band laziale propone un pagan/folk metal piuttosto personale (soprattutto se si tiene in considerazione la giovane età dei musicisti) suonato con strumenti reali quali il whistle, violino e bouzouki senza ricorrere alla tastiera; già questo è, parere personale, un punto a loro favore.
Prologo Mundi può essere raccontato in poche parole: musica ispirata, ottimo concept, pessima registrazione. Quest’ultima è l’unico vero difetto del cd: dalla voce alla chitarra, per concludere con la sezione ritmica, tutto suona in maniera approssimativa, con solamente il violino, il bouzouki e i whistle a salvarsi, risultando sempre puliti e definiti. La produzione, confusionaria e approssimativa, non riesce, fortunatamente, a rovinare Prologo Mundi, in quanto le canzoni la spuntano su tutto,
La titletrack apre il demo con suoni della natura: versi di animali, pioggia e tuoni prima dell’ingresso degli strumenti folk seguiti a breve da chitarra elettrica e voce possente di Riccardo Binelli. La canzone è ben arrangiata, gli strumenti folk sono sempre in primo piano, ma a colpire è il ritornello a doppia voce pulita/growl davvero azzeccato. La Prima Guerra parte a folle velocità ed è un pezzo tirato e davvero gagliardo, potente e feroce senza rinunciare alle melodie e al buon gusto: probabilmente il brano migliore del demo. Neve è un intermezzo molto soft e intimo che apre la strada a Laure, composizione dal sapore est europeo. La lunga e interessante parte strumentale iniziale (oltre due minuti) è ben fatta e il resto del brano non è da meno. Quinta traccia è Auriga: anche in questo caso la guida della prima parte è affidata agli strumenti tradizionali, suonati con cura. Lo sviluppo del brano vede l’unione della vena più heavy metal e quella più pagana, con le efficaci urla “A-Auriga” di Binelli che danno un (ottimo) pizzico di cattiveria in più alla composizione. Chiude Prologo Mundi, tra pioggia e melodie soft, la strumentale Outro, tre minuti di delicatezza e malinconia.
La copertina rappresenta il Giano bifronte, dio degli inizi nella religione romana, ed è il tema trattato nei testi (quasi sempre in italiano) del dischetto: le origini del mondo a partire dall’universo stesso. Un concept originale e particolare, distante da quasi tutto quello che viene cantato nella scena italiana: complimenti!
Piccoli Draugr crescono? Non esattamente, anche se sul web il paragone ricorre spesso. Pur prendendo spunto da alcune cose della band abruzzese, gli AurigA suonano in maniera diversa, più folk e meno complessi. In caso gli autori del capolavoro De Ferro Italico possono (e devono) essere d’ispirazione per il lavoro duro e la dedizione nel realizzare un disco, ma è un discorso che vale qualunque band, di qualsiasi genere musicale.
Gli AurigA si presentano al pubblico metal con un demo che difficilmente passerà inosservato, tanto è interessante e valido musicalmente. Con una registrazione decente sarebbe stato ancora meglio, ma considerando che sono a inizio carriera i ragazzi della Tuscia non possono che migliorare e perfezionare tutti gli aspetti della loro musica. Avanti così!
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