Ida Elena – Native Spirit
2016 – EP – Maqueta Records
VOTO: 7,5 – Recensore: Mr. Folk
Formazione: Ida Elena: voce – Simone Battista: chitarra – Domenico Azzolina: basso – Matteo Di Francesco: batteria, percussioni – Luca Bellanova: piano, harpsichord – Simone Salza: sax, clarinetto – Violetta Sala: flauto traverso – Albert Dannenmann: cornamusa francese, sopranino, low whistle
Tracklist: 1. Runes In My Pocket – 2. ‘Til My Last Breath – 3. The Butterfly – 4. Native Spirit – 5. Folliapoesia
Direttamente dai boschi fatati e dalle cascate più affascinanti, arriva l’EP di Ida Elena, talentuosa cantante dall’animo celtico. Nata in Sicilia, cresciuta a Roma e cittadina del mondo, la brava musicista vanta prestigiose apparizioni televisive, collaborazioni internazionali (Bare Infinity, Vivaldi Metal Project ecc.), show su palchi da sogno (Wave Gotik Treffen nel 2013) e svariati album e singoli come bagaglio d’esperienza.
Native Spirit è un dischetto dal sound classico eppure personale, con brani in grado di unire le varie anime dell’artista: musica folk e celtica incontrano il rock e atmosfere sognanti, un grande mix di stili e influenze che anche grazie all’aiuto di musicisti esperti (primo tra tutti Albert Dannenmann, ex Blackmore’s Night), Ida Elena DeRazza è riuscita a proporre con eleganza in appena cinque composizioni.
L’iniziale Runes In My Pocket è un bel sali-scendi di sonorità soft e d’impatto, dal ritornello accattivante e pregevoli melodie folk in primo e secondo piano a secondo dei momenti. Quel che impressiona, però, è la voce matura e potente di Ida Elena: si ha immediatamente la certezza di avere a che fare con una voce ben al di sopra della media. ‘Til My Last Breath risente in positivo della passata esperienza nel tributo ai Blackmore’s Night, un bel brano soft ma intenso nell’interpretazione vocale, tuttavia è nel singolo (con relativo videoclip) The Buttefly che Ida Elena DeRazza dà il meglio di se. La canzone è una ballata dal sapore medievale, con ritmi ballabili e l’esplosivo ritornello tra le cose più belle ascoltate in questo 2016. La title-track porta alla mente i suggestivi paesaggi della verde Irlanda, luoghi magici che entrano nel cuore di chi ha la fortuna di visitarli, ed è proprio con il cuore che la toccante Nature Spirit è cantata. L’ultima traccia dell’EP, Folliapoesia, porta subito alla mente i migliori brani dei Lingalad, creatura del musicista/scrittore Giuseppe Festa, vuoi per le sonorità che per il tipo di testo (l’unico in italiano). Una bella conclusione per un lavoro maturo che non potrà che far conoscere e apprezzare Ida Elena nei circuiti folk/celtici.
Detta della bontà del songwriting, soprattutto per la varietà di soluzioni in così pochi brani, va riconosciuto anche l’efficace lavoro in fase di produzione, perfetta per far risaltare la voce, com’è normale che sia in un cd come questo, che per l’equilibrio tra gli strumenti e i bassi rotondi e avvolgenti.
Il disco mette in mostra la bravura di Ida Elena, cantante che dà voce alle fate del bosco. Siete pronti a vivere le avventure raccolte dal grande W.B. Yeats con Nature Spirit a fare da colonna sonora?
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