Triddana – Twelve Acoustic Pieces
2017 – full-length – autoprodotto
VOTO: 8 – recensore: Mr. Folk
Formazione: Juan José Fornés: voce, chitarra, tastiera – Diego Rodrigues: basso – Pablo Allen: cornamusa, whistle
Tracklist: 1. Becoming – 2. When The Enemy’s Close – 3. Spoke The Firefly – 4. Gone With The River – 5. Flames At Twilight – 6. Echo Through The Days – 7. The Wicked Wheel – 8. Born In The Dark Age – 9. Galloping Shadows – 10. Shouting Aloud – 11. Everlasting Lie – 12. Men Of Clay – 13. Who Wants To Live Forever (Queen cover)
Quella dei Triddana è storia nota per chi ascolta regolarmente folk metal, ma è bene ricordare le origini della band argentina prima di proseguire. Il gruppo nasce nei primi mesi del 2011 dopo il brutto split dagli Skiltron, quando ben quattro musicisti abbandonano il gruppo dando vita ai Triddana. Ne è seguito un duello a distanza fatto di album folk metal (due a testa) sempre belli e convincenti. Twelve Acoustic Pieces è, invece, una sorpresa: un disco acustico dopo appena due cd è un tantino rischioso, anche se la band ha deciso di rendere questa uscita disponibile solamente in versione digitale (forse proprio perché conscia del poco mercato?): peccato.
Il pericolo di lavori come questo è quello di trovarsi ad ascoltare brani acustici di canzoni metal semplicemente suonate con la chitarra acustica o elettrica senza distorsori vari. Ben altra cosa è invece quando la band si mette d’impegno e ri-arrangia, almeno in parte, le composizioni, adattandole di conseguenza alle diverse sonorità acustiche e impreziosendo determinati momenti a seconda del gusto di chi suona: Twelve Acoustic Pieces fortunatamente fa parte della seconda tipologia di lavori acustici. I Triddana sono stati molto bravi a lavorare sulle singole composizioni e a farle suonare sempre fresche e dinamiche, cosa assolutamente non scontata.
Le canzoni sono equamente prese (6 e 6) dai due dischi Ripe For Rebellion del 2012 e The Power & The Will (2015), più un’inedita cover dei Queen. Ad aprire le danze ci pensa l’ottima Becoming, semplicemente uno dei brani migliori scritti dai Triddana e che continua a convincere anche con la nuova veste acustica. Un altro pezzo davvero ben riuscito è When The Enemy’s Close: l’anima rock della band si sente anche senza distorsioni e i cori da stadio suonano bene in questo contesto più soft. Il gruppo di Buenos Aires se la cava alla grande anche con le composizioni più delicate e intime, come nel caso di Spoke The Firefly, lento che tocca il cuore di ogni ascoltatore. In Twelve Acoustic Pieces c’è spazio anche per le (forti) influenze irish folk: Flames At Twilight e Galloping Shadows sono l’esempio più lampante, ma in quasi tutte le canzoni c’è spazio per melodie e sonorità accostabili alla verde Irlanda (l’inizio di The Wicked Wheel, per fare un altro titolo). Tra momenti divertenti e spensierati (Gone With The River) ed altri più meditativi (Everlasting Lie), ma sempre con cornamuse e flauti di Pablo Allen in grande evidenza, si arriva alla conclusione del disco con Who Wants To Live Forever, grandissima canzone dei Queen e chiaramente legata al film Highlander, pellicola di culto degli anni ’80. L’interpretazione dei Triddana è assolutamente degna di nota e il singer Juan José Fornés non sfigura al cospetto di uno dei migliori cantanti della storia, sua maestà Freddy Mercury.
Necessità artistica o sfizio dei musicisti, poco cambia: Twelve Acoustic Pieces è un full-length valido e affascinante, realizzato molto bene e che merita di trovare posto nella collezione di quelle persone vicine alle sonorità folk/irish rock. In attesa del prossimo cd “folk metal” non rimane che sperare nella pubblicazione di Twelve Acoustic Pieces in versione fisica.
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