Intervista: Celtic Hills

Arrivati al secondo disco in due anni con il nuovo Mystai Keltoy, gli italiani Celtic Hills hanno confermato le buone impressioni suscitate col debutto e aggiunto qualche piccola novità in grado di portare freschezza a un album in grado di fare la gioia degli appassionati dell’heavy power che non disdegnano le ritmiche vicine al thrash metal. Con testi che trattano di storie e leggende legate al Friuli Venezia Giulia, non potevamo non intervistare il cantante e chitarrista Jonathan Vanderbilt: buona lettura!

Rompiamo il ghiaccio parlando della vostra storia: ho visto che vi siete formati nel 2008 ma dopo un primo demo di due anni più tardi avete pubblicato il disco di debutto nel 2020: cosa è successo nel frattempo?

Sarebbe stato meglio omettere l’uscita del 2010 e dire che siamo nati dopo, ma per tenere  viva la fiamma della passione ho fatto uscire dei brani per delle compilation, mentre cercavo musicisti per creare una line-up stabile.

La copertina del disco è molto particolare, con quella navicella spaziale davanti a un antico villaggio. Ce ne vuoi parlare?

Ho studiato archeologia all’università e leggendo studi non accademici ho maturato la possibilità che la storia dell’uomo non si è svolta come ci hanno sempre raccontato. La copertina si rifà un po’ al film Outlander del 2009, ma negli argomenti che trattiamo nei testi vogliamo porre l’attenzione sul fatto che le astronavi esistevano già in tempi antichi, come scritto anche da Plinio il Vecchio o nella Bibbia masoretica, così come nei Veda indiani.

Nei testi di si parla di colonizzazione del Friuli Venezia Giulia da parte di antiche popolazioni aliene. Da dove nascono queste storie e come ne siete venuti a conoscenza? Anche se vi muovete in un genere nel quale non mancano draghi, eroi immortali e mondi fantastici, non temete di poter apparire “ridicoli” con questo tipo di storie?

Ci sono band che suonano perché devono vendere, noi suoniamo per esprimerci e poco importa se possiamo apparire ridicoli o demodé: in letteratura ci sono molti autori che sostengono la presenza aliena e cito i più noti: Zecharia Sitchin, Mauro Biglino, Corrado Malanga anche se per me il primo fu Peter Colosimo che vinse il premio Bancarella nel 1976 con il libro “Non è terrestre”. D’altra parte è meglio avere dubbi e far ricerche piuttosto che esser bigotti e credere senza far domande.

Con Allitteratio avete giocato la carta del testo in italiano: pienamente soddisfatti del risultato finale? Pensate di riproporre altri brani in lingua madre in futuro? Partendo da Allitteratio volete addentrarvi nei testi delle vostre canzoni, raccontando di cosa parlano?

Alliteratio è stata scritta per provare a partecipare  a Sanremo! Una sfida provare a scrivere in italiano un brano metal (anche se lo reputo più rock). Il testo usa l’allitterazione, una forma grammaticale un po’ desueta. In generale i testi seguono dei filoni che vanno da fatti storici realmente accaduti in Friuli (non si dimentichi che è stata una zona con molti avvenimenti storici rilevanti) a questioni più spirituali e filosofiche, ma dove l’essere umano è sempre al centro. Qualche testo è più idiota e parla di birra e vino: il Friuli è famoso anche per l’alcool!

Musicalmente il disco è vario e le canzoni hanno una personalità propria. Seguite un qualche schema per comporre o andate a ruota libera? Quali sono (e perché) i pezzi forti di Mystai Keltoy?

Secondo me è il modo di suonare che distingue una band, dipende dal carattere, dall’anima se vuoi, dalle cose che vuoi dire e come scegli di esprimerti. Quindi direi che andiamo a ruota libera senza voler dimostrare a tutti i costi il livello tecnico (ci sono tecnicismi, ma non finalizzati all’esibizionismo). Su Mystai Keltoy i pezzi che pensavo fossero i più forti non si sono dimostrati così piacevoli (Already Lost) mentre The Tomorrow Of Our Sons è andato oltre ogni aspettativa, come anche Eden, la canzone cantata da Germana Noage in qualità di ospite.

Nella canzone Eden il microfono è affidato alla brava Germana Noage: come nasce questa collaborazione?

Germana era la cantante degli Aetherna, band che come noi è con la Elevate Records, da qui la proposta di invitarla a cantare su una canzone che in fase di preproduzione a lei era piaciuta molto.

In dodici mesi avete pubblicato due album e un EP: dove trovate tutta questa ispirazione per comporre tanta musica in così poco tempo?

Mentre rispondo a queste domande stiamo già registrando il disco nuovo! L’ispirazione nasce leggendo le recensioni! Quando leggo le opinioni di chi ha avuto la pazienza di ascoltare un nostro disco capisco che ci sono sempre delle perplessità e mi vengono idee per scrivere nuovi pezzi! Non amo molto le etichette sul genere che ci viene affibbiato, così in questo nuovo lavoro ci sono esperienze nuove!

Nelle vostre canzoni si trovano tanti generi diversi, dall’heavy al thrash con una buona dose di power metal. Quali sono i gruppi che vi ispirano e come vi piace autodefinirvi?

L’approccio non è per genere, ma per emozioni! Per me è uno stile di vita, con dei valori dove amicizia, rispetto del pianeta e amore verso la propria terra e le tradizioni vanno rispettati. Queste cose hanno una colonna sonora che io sento nel Metal. Sottogeneri o definizioni sono cose da giornalista. Mi piacciono le band quando sono agli esordi: i miei amori da adolescente furono Helloween, Rage e Anthrax, ma parliamo degli anni 80!

Jonathan, come e quando hai iniziato a cantare e a suonare la chitarra? Quali sono i musicisti che maggiormente ti hanno influenzato?

Ho iniziato a suonare come bassista in un gruppo punk, ma avevo solo tredici anni. Poi ho studiato lirica e chitarra classica… per citarti i miei chitarristi preferiti inizio con Manni Schmidt (ex Rage, ex Grave Digger, ndMF) quando ero giovanissimo per poi come molti amare Malmsteen e in tempi recenti Victor Smolski (ex Rage, ndMF), Joe Satriani e Alexi Laiho.

Avete pubblicato quattro videoclip per promuovere Mystai Keltoy: Blood Is Not Water che è il classico video nel quale la band suona su di un palco, The 7 Headed Dragon Of Osoppo che è una sorta di “dietro le quinte”, Eden con l’ospite Germana Noage e The Tomorrow Of Our Sons, che è il videoclip che mi ha più colpito: in pratica siete voi tre che camminate in un prato. Come vi è venuta questa idea e che tipo di reazione sta avendo questo video?

Il video di Tomorrow Of Our Sons lo volevamo semplice per dare l’idea di una desolazione. Abbiamo aspettato una giornata plumbea e un prato con erba secca, ma anche con qualche primo germoglio, una sorta di desolazione con della nuova vita che inizia a crescere. Tra tutti i nostri video su Youtube è quello che ha raggiunto il più grande numero di visualizzazioni e commenti positivi. Per l’occasione ho indossato il mio primo chiodo degli anni 80!

Come Celtic Hills vi sentite parte della scena italiana? Ha senso parlare di fratellanza e condivisione nel 2021, o sono solo parole prive di significato?

Chi mi conosce sa bene di come cerchi sempre di collaborare con le altre band e con tante band italiane siamo molto amici! Siamo italiani e quindi apparteniamo alla scena italiana. Per onestà intellettuale devo dire che come per altre band italiane, siamo apprezzati di più all’estero, specialmente al nord Europa.

Tre pubblicazioni in dodici mesi, immagino quindi che starete già lavorando a qualcosa di nuovo. Confermi?

Il nuovo disco, di cui sono già stati registrati otto brani, ma stiamo registrando ancora, segue Mystai Keltoy con alcune cose che ricorderanno anche Blood Over Intents. Ti anticipo che ci sarà un brano molto da sagra ah ah ah, non lo voglio definire folk, forse più Volk! Ti voglio anticipare il titolo: Villacher Kirktag!

Come sai questo è un sito che tratta folk/viking metal. Ti chiedo quindi se conosci alcuni gruppi della scena e se ti piace qualcosa di questo genere.

Ti dico le band di cui ho gli album e quindi: Svartsot, Vicious Crusade, Lyriel e poi ovviamente band più note come Amon Amarth e King of Asgard.

Ti ringrazio per la disponibilità e la chiacchierata. Puoi aggiungere quello che vuoi!

Proprio perché è un sito dedicato al folk e al viking suggerisco alcune canzoni dei Celtic Hills su questo versante che sono The Slamming of 1000 Shields, Forum Julii, Avari Horn e Guardian Of 7 Stars che trovate su Youtube oppure su https://www.n1m.com/celtichills dove si possono anche scaricare gratuitamente se non sono con Elevate Records.

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