Abbiamo avuto modo d’incontrare per la prima volta i valdostani Aedy grazie all’EP Augunor’s Heirs part 2, lavoro recensito su queste pagine qualche tempo fa. Nonostante la breve durata del disco non sono certo mancati gli argomenti da trattare nel corso di questa intervista, tra musica, letteratura, canzoni acustiche e altro ancora: buona lettura!

Partiamo con la classica presentazione della band a favore dei lettori che ancora non vi conoscono.
Ciao raga, siamo gli Aedy, facciamo power epic folk metal e come tematiche ci ispiriamo alla saga fantasy La Saga di Ubnor che sta scrivendo il nostro batterista, Emi. La band è formata anche da Molly alle chitarre, Kate al basso e Emiday alla voce, con una impronta lirica assai versatile. Il suono della band è arricchito da alcuni guest come Solidea Podda al flauto traverso, Mathieu Grange alla fisarmonica e Raffaella Carrera al violino, oltre che Emiday alle tastiere. La formazione originaria è del 2008 e Molly ed Emi sono i due che hanno avuto l’idea di creare il progetto che attraverso svariate formazioni ha pubblicato una prima demo nel 2010 The Dragon’s Mountain, Agunor’s Heirs pt.1 nel 2013. Successivamente con l’arrivo di Emiday come voce e tastiere nella band, abbiamo pubblicato The Dragon’s Mountain 10th anniversary nel 2020, Agunor’s Heirs pt. 2 nel 2021, con l’arrivo anche di Kate, e il 2 novembre scorso, per la prima volta una canzone non legata alla Saga di Ubnor fantasy, ma una leggenda valdostana sullo spirito della natura, lo spirito dei Ru, ovvero Ru Mort, con la straordinaria partecipazione di Vincent Boniface de L’Orage come voce maschile, cornamusa, bombarda e tin wistle in duetto con Emiday.
Lo scorso dicembre avete pubblicato il nuovo EP Augunor’s Heirs part 2: avete tutto lo spazio per raccontarcelo canzone per canzone, sia testi che musica.
Il lavoro apre con Tail Of Fire la canzone che presenta il Drago rosso Mildal. Una canzone ad un certo modo speed old-school, ma cantato da una donna. Con questa traccia abbiamo realizzato anche il nostro secondo videoclip, disponibile sul nostro canale YouTube Aedy Official. Segue Emerald Eyes, primo singolo di pt. 2, con uno spettacolare videoclip in picchiata sulle Alpi valdostane, una meraviglia per gli occhi. Qui il tema è il secondo Drago, il verde Ërdal, con l’aggiunta del flauto traverso di Solidea, unita alla fisarmonica di Mathieu è nata la musica perfetta per raccontare un Drago ed il suo dominio, l’aria. È giunto il momento della nostra prima canzone in italiano, Il Canto, una ballata in filastrocca, un canto delle mamme gnome per i loro bambini, che racchiude in sé buona parte del vasto mondo di Ubnor (è un invito a seguirci 😉 ). Concludiamo con Agunor’s Sons Revenge (the Battle of Rodröm), canzone che chiude il racconto iniziato nel precedente EP con Black Dragons in the Sky (The Battle of Rodröm), un’epica storia dipanata su due tracce, le Sette draghesse in campo aperto con i maghi di Rodröm e la risoluzione dello scontro con l’arrivo della supremazia dei figli di Agunor, il primo dei Draghi. Giudicatele dall’ascolto.
La scorsa estate avete reso disponibile anche la versione cd dell’EP: come mai così tanto tempo averla?
Abbiamo scelto di stampare le copie fisiche dell’EP solo nella primavera in concomitanza con il primo live di lancio del lavoro. Da ora tutto il materiale fisico è disponibile sul nostro profilo Bandcamp, i primi due EP, il primo di libro della Saga di Ubnor – La creazione degli Amodal, a breve renderemo disponibili anche t-shirt e merchandise vario.
Come descrivereste la vostra musica ad un lettore che non vi ha mai ascoltato?
Di etichette se ne danno molte, diciamo che ci sono svariate contaminazioni, ma il filo da seguire forse è quello del power folk metal, tutto per creare le musiche e le atmosfere necessarie per raccontare una storia e la musica è uno dei tasselli che compongono tutto ciò che facciamo.
Mi è piaciuta moltissimo la canzone acustica Il Canto: pensate di fare qualcosa di simile anche in futuro, magari realizzando un EP tutto acustico, oppure si è trattato di una composizione “unica”?
La scelta di fare una canzone in italiano non è affatto casuale. Il Canto è una fiaba/filastrocca basata sulla leggenda che nel mondo fantasy di Ubnor viene raccontata ai bambini gnomi per spiegargli quali sono le loro origini. L’idea iniziale è stata quella di ispirarci al Tourdion francese (su cui è basata la parte cantata) proprio per il suo impatto ritmico e melodico, successivamente è stata aggiunta la parte narrata scritta da Molly e arrangiata da Solidea Podda per il flauto traverso e Raffaella Carrera al violino. Al testo hanno lavorato Molly e Emi.
Non si tratterà di un unicum, considerato che il 2 novembre è uscito il nostro nuovo singolo, Ru Mort, nuovamente in italiano (con il ritornello in patois – dialetto francoprovenzale della Valle d’Aosta) ispirato da una fiaba valdostana dai profondi tratti ecologisti. Nasce dalla leggenda dei Ru (canali irrigui valdostani che convogliano l’acqua dei ghiacciai verso le terre coltivabili) e narra dello spirito della natura e del guardiano che al corso d’acqua era stato affidato ma, causa la sua stupidità ed incuria, la natura stessa ha finito per sfiorire.
Le storie dei vostri testi vengono dal libro La Saga di Ubnor – La Creazione degli Amodal che ha scritto il vostro batterista Emiliano. Potete raccontarci in maniera più dettagliata i testi delle quattro canzoni dell’EP? Il libro è stato pubblicato nel 2015: avrà un seguito?
I testi dell’EP sono basati sui racconti non ancora pubblicati riguardo alla genesi del mondo fantasy di Ubnor. A queste storie che compongono tutto il lavoro della band sono dedicati interi racconti, i testi nello specifico sono una evoluzione, Tail of Fire e Emerald Eyes presentano i personaggi del Drago Mildal, Drago del fuoco, e Ërdal il Drago verde dei venti e dell’aria. Il processo di narrazione si svolge fra audio e video, ricordando i due videoclip dedicati a queste canzoni. Il Canto invece è una filastrocca del dominio degli Gnomi, esseri basilari alla vita nel mondo magico. Agunor’s Sons Revenge (The Battle of Rodröm) è la conclusione della genesi, un testo che chiude il cerchio, un inno alla speranza. Il libro è stato pubblicato nel 2015 per un editore di Roma e nel corso del 2023 vedrà una nuova edizione in e-book indipendente, mentre successivamente pubblicherò (forse già nel 2023) il seguito della storia, perciò sì, avrà un seguito.
L’EP contiene quattro brani per un totale di quattordici minuti. Ascoltandolo la sensazione avuta è stata quella di avere poca musica a disposizione e vi confesso che un paio di pezzi in più avrebbero fatto bene, anche per dare maggiore consistenza a un lavoro che rischia di passare per scarno. Cosa ne pensate?
Il capitolo musicale di Agunor’s Heirs, che comprende due EP (pt. 1 – pt. 2) era stato inizialmente pensato come un disco unico ma a causa di cambi di formazione ci trovammo d’accordo a dividerlo in due parti. Di per sé Agunor’s Heirs pt. 2non è lungo, è la chiusura di un capitolo, che ci apre finalmente la possibilità di mettere in musica l’intero primo libro della saga.
La Val d’Aosta non ha una gran numero di gruppi metal: come vivete questa situazione? Vi sentite “esclusi” dalla scena italiana per motivi logistici o pur nella difficoltà riuscite a collaborare con altre realtà?
Quando nacquero gli Aedy la Valle d’Aosta proliferava di band metal, rock, alternative e chi più ne ha più ne metta, ma nel corso degli anni l’attività live di molti gruppi ha subito un forte calo. Non ci sentiamo esclusi da nulla, anzi, dopo diversi anni di inattività abbiamo ripreso alla grande pubblicando ogni anno dal 2020 e non vediamo l’ora di portare la nostra musica in giro per l’Italia e l’Europa. In passato abbiamo già collaborato fuori valle, bisogna considerare che Torino e Milano sono vicine e per noi non è così difficile spostarci.
Avete suonato alcune volte nelle vostre zone: state organizzando qualcosa anche in altre regioni?
Nel 2022 abbiamo già suonato nella nostra regione, poi nel corso dell’estate abbiamo firmato un contratto con la Nova Era Records per un tour in Italia di almeno dieci date, ci stiamo infatti preparando ai live che dovrebbero partire nelle prime settimane del nuovo anno, prevalentemente in centro nord Italia, ma questo solo per cominciare.
In un video che ho visto sul vostro canale Youtube si parla di un full-length in lavorazione. Confermate questa cosa e cosa di dobbiamo aspettare nei prossimi tempi dagli Aedy?
Sì confermiamo che dal mese di dicembre probabilmente riusciremo ad incontrarci per iniziare a gettare le basi del nostro primo full-length. È senz’altro per noi un’esperienza nuova rispetto agli EP pubblicati in precedenza, anche se l’approccio alla contestualizzazione della saga fantasy non cambia. Nel caso specifico del full-length ci troveremo a mettere in musica un intero libro di oltre trecento pagine, e in questo specifico caso imposteremo il lavoro di composizione delle musiche con un metodo totalmente nuovo per noi, scaletta ben dettagliata delle parti di libro che vogliamo mettere in musica e successivamente in base agli argomenti scriveremo la musica, non tralasciando tutto ciò che ci può ispirare fra il romanzo e impulsi individuali di ogni musicista.
Concludete liberamente l’intervista.
Di parole ne abbiamo dette molte, preferiremmo far parlare la nostra musica per noi. Vi aspettiamo online e dal vivo molto presto.
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