Haegen – Tales From Nowhere

Haegen – Tales From Nowhere

2015 – EP – autoprodotto

VOTO: 6,5 – Recensore: Mr. Folk

Formazione: Leonardo Lasca: voce – Samuele Secchiaroli: chitarra – Nicola Scalzotto: basso – Tommaso Sacco: batteria – Eugenio Cammoranesi: tastiera – Federico Padovano: flauti

Scaletta: 1. Dal Castello Alla Foresta – 2. Haegen – 3. Make A Wish – 4. Russian Disaster – 5. The Soul Of Your Worst Death

Nati nel 2012 in provincia di Ancona, gli Haegen tornano a farsi sentire a un anno dal demo di debutto, e lo fanno con un EP di cinque pezzi, Tales From Nowhere, che mette in risalto le qualità del gruppo marchigiano. Le differenze dall’acerbo primo lavoro sono evidenti e denotano il buon lavoro svolto in sala prove, a partire dalla produzione, per finire con la composizione dei brani.

Quello degli Haegen è un folk metal non facile da definire in quanto non sono riscontrabili palesi influenze da parte di act blasonati, il che fa senz’altro onore al gruppo di Osimo, ma che può spiazzare l’ascoltatore meno ferrato. Sicuramente questo fatto è un grande merito che va riconosciuto agli Haegen, capaci in pochi mesi di passare da brani non sempre di buon spessore, a composizioni personali e accattivanti.

Tales From Nowhere inizia con Dal Castello Alla Foresta, unico pezzo cantato in italiano. Il ritmo prende fin dal primo ascolto, la fisarmonica è padrona delle melodie e stupisce in positivo la voce del cantante Leonardo Lasca, leggermente sporca il tanto che basta per renderla perfetta per il sound della band. La seguente Haegen ha sonorità vagamente francesi, forse un tributo all’origine del nome (per capire è possibile leggere l’intervista al gruppo QUI). Il ritornello è il punto di forza, ma l’intero brano, grazie alle prove ordinate e convinte dei singoli musicisti, si rivela essere particolarmente ispirato. Make A Wish prosegue la strada del precedente brano, ma in maniera più oscura e pesante, come se il sole fosse improvvisamente scomparso lasciando spazio a nuvoloni carichi di pioggia; la parte finale della traccia, più movimentata dal punto di vista musicale, presenta pregevoli spunti strumentali e inaspettati cambi di tempo che la rendono particolarmente dinamica. Divertente e allegra, Russian Disaster è caratterizzata dalla fisarmonica che recita un ruolo fondamentale nell’economia del brano e dai cori imponenti nella loro semplicità, tra accelerazioni e ritornelli urlati. Chiude Tales From Nowhere la canzone The Soul Of Your Worst Death, dal mood oscuro (come suggerisce il titolo), ma che presto si scrolla di dosso l’oscurità a favore di un folk metal frizzante e movimentato.

La produzione è decisamente buona, il lavoro svolto nello studio di registrazione DPF Studio da Mauro Ulag è sopra la media considerando che si tratta della prima “vera” incisione per gli Haegen: tutti gli strumenti ne escono vincitori, ma è la voce “adulta” di Leonardo Lasca a trainare spesso i pezzi.

Tales From Nowhere è un bel passo in avanti per la giovane formazione italiana: canzoni piacevoli e l’attitudine giusta per il genere sono importanti tanto quanto non scimmiottare band famose, cosa assai rara quando si è ai primi anni di attività. Di lavoro ce n’è ancora molto da fare, ma gli Haegen hanno sicuramente intrapreso la via giusta.

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