Shot Folk, ovvero recensioni senza troppi giri di parole. Ben nove dischi/EP/ raccontati in poche righe con la semplicità e la sincerità di Mister Folk. Piccole sorprese e piacevoli conferme dal mondo folk/viking, dritti al punto senza perdere tempo. Buona lettura e folk on!
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Accursed Years – Accursed Years
2021 – EP – autoprodotto
4 tks – 17 mins – VOTO: 7
In attività dal 2013 (ma fermi dal 2022, con il cantante che si è dato al rap metal), gli inglesi Accursed Years non sono certo stati particolarmente prolifici: un paio di EP considerando questo quattro tracce e una manciata di singoli digitali rappresentano la loro discografia. Il melodic death metal con melodie folk (o extreme folk metal, come preferite) del gruppo del Dorset non inventa nulla, ma è suonato bene e con passione. In particolare spicca il cantato che alterna con efficacia growl e clean in uno stile che a tratti può ricordare Mikael Stanne dei Dark Tranquillity. Chissà se questo EP rappresenta la fine del viaggio o se ci saranno altre pubblicazioni in futuro.
Änterbila – Änterbila
2022 – full-length – Nordvis Produktion
8 tks – 27 mins – VOTO: 8
Per chi rimpiange – o semplicemente ama le sonorità di – Storm e Isengard, gli svedesi Änterbila sono la migliore risposta possibile. Alla bella base metallica old style si aggiungono chitarre acustiche, violini e arrangiamenti tradizionali per un risultato che non sorprende per originalità ma stupisce per bellezza. Änterbila è il (breve) disco di debutto dell’agguerrito quartetto che in sei canzoni più intro e outro riesce a dire molte più cose di formazioni affermate che si perdono in lunghi e ripetitivi album da oltre un’ora di durata. Da menzionare il talentuoso violinista Thomas von Wachenfeldt (Entombed, Grave, Ereb Altor) come ospite e l’artwork scarno ma diretto, opera di Thomas Väänänen, cantante dei Thyrfing dai primi passi fino al disco Farsotstider del 2005.
Hounds Of Bayanay – Uhuktuu
2024 – EP – autoprotto
4 tks – 15 mins – VOTO: 8
Dalla Siberia orientale, più precisamente dalla Repubblica di Sacha, si fanno largo gli Hounds Of Bayanay, band che unisce metal (estremo ma non solo) e folklore locale. Growl, clean e throat singing cantato in lingua Yukut si intrecciano benissimo con strumenti folk e melodie che portano a realtà lontane e fredde. Quattro canzoni che parlano del risveglio della natura e dei fiumi in particolare (“Uhuktuu” può essere tradotto proprio con “risveglio”), ma che sono anche il “risveglio” della band, ora pronta a realizzare nuova – ottima – musica. D’altra parte l’interesse che suscitano i gruppi mongoli è sotto l’occhio di tutti e gli Hounds Of Bayanay sono “vicini” sia geograficamente che musicalmente e, soprattutto, hanno canzoni valide.
Hrafnsmerki – Hrafnsmerki
2022 – full-length – autoprodotto
7 tks – 33 mins – VOTO: 7
Cd limitato a 100 copie, vinile a 20. Spotify dice che hanno 7 ascoltatori mensili, eppure gli Hrafnsmerki vanno avanti per la loro strada. Anche perché lo fanno con una tenacia e una forza che non è da tutti. Sicuramente la provenienza – Cuba – non aiuta, ma con l’internet di questi anni chiunque può scoprire che anche in una lontana isola di certo non famosa per la scena metal, c’è chi realizza un disco di pagan black metal davvero niente male. Il disco è breve, non ci sono brani riempitivi e i 33 minuti di musica scorrono più che bene tra rimandi a gruppi culto del passato e uno sguardo al presente. Dopo questo cd gli Hrafnsmerki hanno pubblicato un EP e ben tre split.
Nordic Raid – Heathen
2023 – EP – autoprodotto
4 tks – 13 mins – VOTO: 7
Tedeschi che suonano quadrato pagan death metal. Tutto nella norma, per fortuna. I Nordic Raid, nati nel 2013, hanno pubblicato solamente il full-length Rise Of The Northman (2020) dopo l’iniziale Demo (2016) e giungono a fine 2023 all’EP Heathen, tre brani più intro di pagan death metal ricco di doppia cassa, chitarre furiose e taglienti per un sound che rimanda ai bei tempi feroci degli Amon Amarth dei primi quattro dischi. Il sound non è originalissimo, ma va bene così, perché le canzoni sono di valore e l’EP (anche in formato cd) si ascolta con gran piacere.
The Hu – The Trooper
2024 – EP – Better Noise
6 tks – 29 mins – VOTO: 6,5
Ormai sulla cresta dell’onda, i mongoli The Hu pubblicano un EP in concomitanza del tour negli USA che li vede come band di supporto degli Iron Maiden e non a caso troviamo la cover di The Trooper rifatta in lingua mongola che, a conti fatti, è la cosa meno interessante del cd. A sorprendere, invece, sono i nomi dei guest presenti nel cd, ovvero DL dei Bad Wolves – band stelle e strisce che va forte al di là dell’oceano –, Serj Tankian dei System Of A Down e William DuVall degli Alice In Chains in pezzi top tratti dal precedente disco come Black Thunder e This Is Mongol: la volontà di espandere il pubblico verso il rock mainstream è chiara, e con i brani che si ritrovano potrebbero avere la loro chance, sperando che non si dimentichino delle proprie origini.
Varmia – Prolog
2023 – EP – M-Theory Audio
3 tks – 15 mins – VOTO: 7,5
A volte quel che si necessita è di una bella dose di folk/black metal. Di quello veloce, tirato e arrabbiato, dalla produzione tendente allo sporco per creare l’atmosfera giusta. È quello che fanno i polacchi Varmia, recentemente diventati prolifici con il presente EP e il disco Nie Nas Widzę pubblicati tra gennaio e giugno 2023. Gli inserti di bukkerhorn/goat horn e tagelharpa sono semplicemente deliziosi e sempre al momento giusto, così la voce clean – epica e potente – è presente solo quando può dare un qualcosa al brano. Band da tenere sott’occhio.
Wergeld – Tales From The Dark Ages
2022 – full-length – autoprodotto
9 tks – 44 mins – VOTO: 7
Il metal merovingio mancava, effettivamente. Ecco quindi i francesi Wergeld con il loro folk/viking basato su storia medievale e dei merovingi – la prima dinastia dei re franchi – in particolare. Concept interessante e musica che si lascia ascoltare con piacere per Tales From The Dark Ages, secondo full-length – solo digitale – della band che mostra una bella prova delle chitarre (nella lunga Mater Lucina in particolare) e potenziale da sviluppare ulteriormente.
Wildernis – Tales & Stories
2024 – full-length – autoprodotto
13 tks – 49 mins – VOTO: 7
Volevo parlare del debutto The Apocalyptic Burp (2022), ma nel frattempo è uscito anche il secondo disco, quindi spazio a Tales & Stories. Due anni di tempo e una cresciuta esperienza in studio hanno fatto sì che il secondo lavoro della band belga suonasse meglio, più potente e definito. Anche, le canzoni ne hanno guadagnato, ora più concrete senza perdere l’alone di allegria che caratterizzava il debutto. Nel complesso Tales & Stories è un buon cd, senza particolari colpi di classe, ma anche senza cadute o momenti trascurabili. Insomma, un ascolto “sicuro” per gli amanti del folk metal più orecchiabile.

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