BEST ALBUM 2017
Il 2017 è stato un anno ricco di album belli. Non sono mancate le sorprese, le delusioni e le mezze delusioni, ma oggi si parla solo di bella musica e per fortuna non è stata poca. La selezione dei dischi più meritevoli è stata difficile, sono rimasti fuori lavori meritevoli e nomi importanti, ma una lista di venti o più dischi avrebbe avuto poco senso.
Il 2016 ha visto vincere Runaljod – Ragnarok dei Wardura il titolo di Miglior Disco dell’anno, chi si siederà per dodici mesi sul trono del folk/viking metal?
1°: Scuorn, 130 voti: Parthenope è stato senza ombra di dubbio il disco rivelazione del 2017, e non solo in ambito pagan folk. Il debutto della one-man band campana ha lasciato tutti a bocca aperta, un lavoro trasversale che oltrepassa i confini del genere e che ammalia per la sua romantica bellezza.
2°: Helheim, 84 voti: il primo disco di un certo peso uscito nel 2017 è stato landawarijaR degli Helheim, esiste modo migliore di iniziare l’anno? Il sound dei norvegesi è affilato e stordente, ricco di sfumature e imprevedibili momenti emozionanti. Inoltre, la citazione di Impressioni Di Settembre non poteva assolutamente passare inosservata.
3°: Bloodshed Walhalla, 51 voti: Drakhen, mente e corpo dei Bloodshed Walhalla, è motivo d’orgoglio per noi italiani. Il suo terzo disco Thor, il più ostico per via dei settanta minuti spalmati in appena otto tracce, è una gemma preziosa purtroppo sconosciuta ai più. Viking metal ma non solo.
4°: Nokturnal Mortum: 39 voti: si fanno sentire poco i Nokturnal Mortum, ma quando lo fanno tirano fuori un discone come Істина/Verity e allora non si può che stare alle loro regole e aspettare tanti anni tra un cd e l’altro. Il furore dell’est colpisce ancora!
5°: Ereb Altor, 38 voti: puro viking metal, il sogno di ogni Quorthon adepto. L’ultimo lavoro Ulfven è un concentrato di tutto quello che un lavoro viking deve avere con un tocco prettamente nordico che completa alla grande un quadro veramente bello.
Gli altri: Vintersorg e King Of Asgard mancano la top 5 per appena un voto: Till Fjälls del II fa urlare di gioia ancora oggi a un anno dalla sua pubblicazione, mentre :taudr: dei vichinghi svedesi bada alla sostanza nei 33 minuti del disco a suon di riff ruvidi e canzoni potenti. Un grande ritorno è quello di Crom grazie all’ottimo When Northmen Die, con le classiche sonorità che da sempre contraddistinguono il progetto tedesco, ovvero l’unione del viking e del power più melodico. In campo piratesco non si può non citare i pazzi Alestorm con il loro No Grave But The Sea (il bonus cd cantato dai cani è da pelle d’oca…), mentre è da fare un discorso a parte per i toscani Wind Rose, freschi di mini tour in Giappone: Stonehymn è un signor disco di cazzuto power/folk legato in parte all’immaginario tolkieniano, ma la band sembra riscuotere più successo nel resto del mondo che in casa propria. Una manciata di voti sono andati ai fantastici The Flight Of Sleipnir, autori di Skadi, cd dalle sempre sorprendenti sonorità viking/stoner, così come pochi ne hanno presi anche i cupi Havukruunu: Kelle Surut Soi è un bellissimo disco ed è un peccato che in Italia quasi nessuno se ne sia accorto. Una menzione, infine, va agli inglesi Skyclad, tornati con un nuovo disco, il buon Forward Into The Past, dopo otto anni di silenzio.
E il 2018? In pochi giorni saranno sul mercato due nomi come Arkona ed Heidevolk, ma non dimentichiamo l’underground, sempre ricco e interessante, con Dalriada, Hordak, Adavant e Grimner per citare alcuni nomi. Il meglio, ne sono certo, deve ancora arrivare.
Infine vi ricordo che è stata pubblicata da poco la nuova compilation di Mister Folk, la numero 5! Potete scaricare gratis e legalmente 22 gruppi underground e l’artwork di Elisa Urbinati Illustration per scoprire e ascoltare tanta buona musica! MISTER FOLK COMPILATION Vol. V
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