Exultet – Kings’ Crusade Pt. 1: The Holy Land

Exultet – Kings’ Crusade Pt. 1: The Holy Land

2023 – full-length – Christian Metal Underground Records

VOTO: 8 – Recensore: Mr. Folk

Formazione: Farz: voce, tutti gli strumenti

Tracklist: 1. Intro – 2. Audita Tremendi – 3. The Third Crusade – 4. The Siege Of Acre – 5. Beheaded In Cold Blood – 6. Arsuf 1191


IN BREVE

Black metal melodico e folkeggiante con testi che trattano le vicende della Terza Crociata: i siciliani Exultet realizzano quello che è il loro miglior disco fino a questo momento. Ennesima conferma della bontà dell’underground italiano.

RECENSIONE

Exultet è un progetto nato in Sicilia nell’ormai lontano 2003, portato avanti nell’ultimo decennio dal solo Farz, cantante e musicista che si occupa di tutti gli strumenti e della drum machine, dopo l’uscita dalla band del batterista Argoth. Quel che rende molto particolari – se non unici – gli Exultet, sono i testi delle canzoni, legati alla storia medievale e alle crociate in particolare. Attenzione però, perché oltre alle vicende storiche e alle eroiche gesta dei personaggi menzionati, in questo caso Riccardo Cuor di Leone, quello proposto da Farz è un unblack metal, ovvero un black metal che guarda alla luce, al cristianesimo in questo caso. Esiste una vera e propria corrente musicale/filosofica, assolutamente underground in realtà, che porta avanti il messaggio contrario di quello del black metal; l’etichetta che ha pubblicato Kings’ Crusade Pt. 1: The Holy Land non a caso si chiama Christian Metal Underground Records (sotto etichetta della Vision Of God Records) e pubblica esclusivamente metal cristiano. Insomma, non esistono solamente gli Stryper!

Come detto in apertura, gli Exultet sono in giro da vent’anni, ma nonostante gli sforzi e una proposta che al di là della qualità musicale che non è mai mancata, è sempre rimasta nell’underground più profondo. Un vero peccato perché la ricerca storica – i testi sono le cronache delle battaglie avvenute in Terra Santa durante la terza crociata che ebbe inizio nel 1189 e termine nel 1192 –, la cura per i dettagli (i booklet sono sempre belli da vedere e con immagini e informazioni utili) e la musica che è un black metal epico e sinfonico con inserti di folk arabo, sono i punti di forza della one man band, in particolare dal terzo disco I Soldati Della Croce (2010), primo lavoro con temi storici. Kings’ Crusade Pt. 1: The Holy Land – la conclusiva parte 2 è prevista per il 2024 – è il quinto lavoro in studio, presenta una buona produzione (tutto registrato “in casa”) e un’estetica di prim’ordine: la copertina è un’incisione del grande Gustave Dorè (i libri con le sue incisioni sulle crociate e sulla Divina Commedia dovrebbero essere presenti in tutte le case) e come inlay del cd troviamo una mappa del Mediterraneo con i tragitti svolti dai crociati per raggiungere la Terra Santa.

I quarantasette minuti del cd iniziano con il classico intro che porta alla prima canzone vera, ovvero Audita Tremendi, un black metal molto melodico, ricco di orchestrazioni e di riff graffianti. Quando si parla di black metal epico è facile pensare agli inglesi Bal-Sagoth, gruppo di culto a cavallo del nuovo millennio, così ricchi di tastiere e titoli improbabili, ma gli Exultet hanno un’altra attitudine, più acciaio e sangue, caratteristica che si nota anche nella title-track, composizione mid-tempo con voci narrate, cori, melodie folk, chitarre acustiche e parti di black metal tirato. The Siege Of Acre, ovvero L’assedio di Acri, è un black metal lineare con le chitarre in primo piano, gustosi inserti di tastiera e grandi accelerazioni di batteria che portano a momenti folk e ritmi insoliti per il genere. Se è vero che negli ultimi tre dischi non c’è stata evoluzione musicale per gli Exultet (il che non è necessariamente un male), lo è altrettanto il fatto che per queste canzoni Farz abbia fatto un passo in avanti creando composizioni meno prevedibili, ricche di spunti interessanti e con diversi momenti accattivanti. Un esempio può essere Beheaded In Cold Blood, brano “teatrale” che alterna melodie arabe, black metal e diversi cambi di tempo. Chiude il disco il racconto di Arsuf 1191, ovvero la prima battaglia che vede la sconfitta del Saladino e che porterà Riccardo Cuor di Leone, nonostante il massacro subito dai crociati due anni prima a Hattin, a firmare la tregua tra crociati e musulmani. Nel brano sono presenti sample con suoni di battaglia e spade che si scontrano, le tastiere si fanno grandemente eroiche e l’intera canzoni ricorda, pur su base metal estremo, una colonna sonora dei film epici degli anni sessanta.

La nuova prova di Farz è promossa a pieni voti: dalla grafica ai testi, per concludere con la musica, tutto è di livello superiore rispetto a dove sono attualmente collocati gli Exultet, realtà che meriterebbe una notorietà superiore e che grazie a Kings’ Crusade Pt. 1: The Holy Land potrebbe finalmente raggiungere.

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