I Sentinum sono attivi dal 2006, ma sono riusciti a pubblicare solo recentemente l’EP di debutto Grace And Glory. Un lavoro che ha colpito immediatamente la neonata Nemeton Records, label che li ha messi sotto contratto. Andiamo a conoscere meglio il combo toscano…
Il nome Sentinum proviene dalla famosa Battaglia delle Nazioni del 295 a.C.: quale motivo vi ha portato a sceglierlo?
Matteo: Volevamo un nome che potesse rappresentare in tutto e per tutto la tradizione e la storia italiana senza doversi fissare su una regione specifica e la Battaglia delle Nazioni vede scontrarsi il nascente Impero Romano con Etruschi, Sanniti, Galli e altri popoli minori; in un colpo solo di regioni ne abbiamo prese tante, e lo scontro oltre che epico è un avvenimento cardine per la storia dello stivale.
Siete attivi dal 2006 ma solo nel 2013 siete riusciti a pubblicare la vostra musica: cosa è successo in tutti questi anni?
Matteo: Molto semplicemente non riuscivamo a trovare una formazione valida e stabile. Ci son stati vari cambi di line-up alla batteria, alle chitarre e al basso… scrivevamo pezzi nostri ma succedeva sempre qualcosa che ci faceva perdere tempo e quando li riprendevamo in mano dopo mesi non ci convincevano a pieno e dovevamo rimetterci mano per migliorarli… forse sarà per questo che per quanto sia solo un EP, immagino risulti molto curato all’ascoltatore.
Walter: Colpa dei numerosi live, ma è anche colpa mia che sono un perfezionista e scrivendo le canzoni da zero, finché non sono soddisfatto al 110% non voglio proporle al pubblico. Poi, rispetto al 2006 gli strumenti e i mezzi attuali per comporre musica sono maggiori e le mie idee sono più realizzabili. Se hai sentito il cd avrai notato innumerevoli strumenti (orchestre e strumenti folk) che fino a qualche anno fa erano impossibili da inserire in un autoprodotto.
Il cd sta riscuotendo discreti consensi: soddisfatti del risultato finale e delle parole su di voi spese da recensori e appassionati?
Matteo: Voglio evitare la falsa modestia e ti confesso che le mie aspettative erano buone, per non dire alte. Poi può piacere o meno la proposta musicale, ma lo studio e la cura dietro a questo EP sono stati a dir poco maniacali, e da musicista riascoltando le canzoni ho sempre sentito che proprio malaccio non erano. È chiaro poi che si può e bisogna sempre migliorare, le critiche son ben accette.
Walter: Fa piacere essere apprezzati, siamo felici che alla gente piaccia. Anche qua torniamo al discorso sul perfezionismo, che mi frega.
L’EP contiene brani scritti negli anni passati o sono tutti “recenti”?
Matteo: Un po’ tutte e due. Prendendo gli estremi, Unfinished Hero è molto recente ma Battle Of Sentinum è praticamente la nostra Opera del Duomo! È nata la prima volta nel 2007 e ha visto ben tre revisioni a fondo, che in pratica l’hanno smontata e ricostruita da zero tutte le volte.
Walter: Ci sono pezzi che escono bene alla prima e basta qualche ritocco, altri invece necessitano di una riscrittura tante, troppe volte.
Da quel che si può ascoltare sul disco si direbbe che siete influenzati sia dal folk metal in stile Ensiferum che dal power della scuola teutonica. Quali sono i vostri punti di riferimento?
Matteo: Gli Ensiferum sono sempre stati per noi un punto di riferimento, abbiamo cominciato con loro cover unite a quelle di Amon Amarth, Korpiklaani e Finntroll e un po’ di quel sound penso ci sia rimasto attaccato. Il power invece è la grande passione di Walter che è il mastermind della musica dei Sentinum, come dice lui le canzoni “devono aver tiro” sennò le riscrive anche da zero ogni volta… per la gioia di tutti ma soprattutto di Daniele, il batterista.
Walter: Per dirla gretta, alla toscana, a volte sono un “palo in c**o”!
Viste le difficoltà degli anni scorsi, immagino che avrete una gran voglia di lavorare al nuovo disco e suonare in giro per l’Italia. Avete già delle canzoni pronte? Ci sono dei cambiamenti rispetto a Grace And Glory?
Matteo: Per quanto riguarda il suonare live non ce lo siamo mai fatti mancare, soprattutto in Toscana anche di spalla a grandi gruppi come Folkstone o Lunarsea. Ma siamo riusciti ad andare anche in Abruzzo (grazie a Riccardo e tutti i mitici Draugr, che purtroppo si sono sciolti) e in Emilia-Romagna. Per le canzoni nuove abbiamo già abbastanza carne al fuoco fra cui vari brani quasi pronti (Walter permettendo eheh), anche se purtroppo risiamo alle prese con un cambio di line-up dato che Alessandro, chitarrista, non fa più parte della band.
Walter: Il problema della sala prove con una chitarra sola è che non riusciamo a capire a fondo il risultato finale delle song perché suonano menomate. Capita quindi che le debba registrare nel mio piccolo studio a casa, allungando i tempi.
Come nasce una canzone dei Sentinum? Lavorate tutti insieme oppure c’è una persona che compone la maggior parte delle musiche?
Matteo: Come ti ho già accennato, il 99% delle volte l’idea parte da Walter che porta in sala prove riff più o meno completi, o addirittura canzoni quasi completamente strutturate. Da lì parte un vero e proprio cantiere che coinvolge in maniera pesante Daniele e poi dietro tutti gli altri cercando di migliorare e arricchire il tutto, compreso di cori e controcori se necessari. La stesura dei testi invece è una cosa di cui mi occupo totalmente io essendo appassionato di storia antica e antichi miti e personaggi come quelli raccontati in tutto Grace and Glory.
Walter: Lo studio a casa aiuta tantissimo !
Avete da poco annunciato la firma con la Nemeton Records: come siete giunti al contratto discografico con la giovane label?
Matteo: Per fortuna è bastato incominciare a far girare la nostra musica sulle varie piattaforme digitali per esser contattati da alcune label e agenzie di promozione fra cui abbiamo scelto la Nemeton perché ci offriva il contratto più giusto e calibrato per la nostra situazione. Ringrazio Matt Casciani di Nemeton per l’opportunità e anche gli Artaius, che ci hanno sponsorizzato direttamente in seno alla Nemeton!
Walter: Ringrazio la Nemeton per l’occasione.
Siete toscani: come vedete la scena della vostra terra e come vi rapportate con gli altri gruppi folk italiani?
Matteo: Di movimento ce n’è tanto, il metal toscano e italiano è un calderone gigantesco che ribolle in continuazione… purtroppo di gruppi ne escono molto pochi, non so se per colpa della mancanza di voglia o di fondi da parte di label e manager vari, o anche per colpa dei gruppi che come noi non riescono a vedere nella musica una professione redditizia e quindi la inquadrano e gestiscono come hobby. Diciamo anche che la situazione italiana e quel agglomerato di burocrazia chiamato SIAE non aiutano molto… Sul rapporto fra gruppi, va detto che il folk metal in Italia è una costola abbastanza giovane e per il momento il rapporto è ottimo. Speriamo che col tempo non diventi un covo di serpi e d’invidia perché tanto sarebbe comunque una guerra fra poveri.
Walter: I gruppi ci sono… mancano i mezzi per farli conoscere…
Jacopo: È anche vero che in molti casi se non ti appoggi a gruppi con nomi famosi non hai la possibilità di suonare in locali importanti.
Obiettivi per il futuro? A cosa puntate?
Matteo: Guarda, siamo un gruppo di “ragazzi” che suona per divertirsi e cerca di farlo nella maniera più professionale possibile, non puntiamo alla gloria per forza e fortunatamente di mestiere facciamo altro. Come obbiettivo primario e più immediato ci siamo prefissati la partecipazione a qualche bel festival (estivo o no che sia), possibilmente incentrato sul folk metal come il mitico Fosch Fest, o Malpaga, o Heidenfest e simili, per capirsi. Da là in poi vedremo cosa succede cercando di prendere il meglio da ogni situazione.
Walter: Suonare, suonare, suonare.
Grazie per l’intervista e in bocca al lupo per il futuro!
Matteo: Ci leggiamo su facebook, ma soprattutto ci vediamo in qualche locale! Seguiteci su http://www.sentinum.net! SKÅLL!!!
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