Intervista: Solarsteinn

Esordire con un EP contenente una sola traccia da 18 minuti non è cosa da poco, ma ancora più “estremo” è farlo con una canzone veramente buona. Angelo Raffaele De Innoncentiis, mastermind del progetto Solarsteinn, ci è riuscito in pieno; “obbligatorio”, quindi, porgli alcune domande per conoscere il musicista e capire alcune scelte. Buona lettura!

BandCome e perché hai deciso di fondare una one man band?

Perché dopo tanti anni passati a suonare con altre persone, a scendere a compromessi stilistici e anche di altro tipo ho deciso di suonare da solo e scrivere qualsiasi cosa mi passa per la testa senza avere l’approvazione di nessuno. Può sembrare un modo dittatoriale di ragionare ma è una situazione maturata nel tempo. Il come è semplicissimo: ho la possibilità di scrivere e registrarmi musica da solo ed è una situazione che mi piace.

Quali sono le tue precedenti esperienze musicali?

Dal ’96 suono la chitarra e canto nei Rising Moon una swedish death metal band, abbiamo fatto cinque album. Ma ormai da anni la band è congelata, non so neanche se esiste più, non sento gli altri membri da vari anni.

Pensi che il progetto Solarsteinn possa un giorno avere una vera line-up e suonare dal vivo o senti di escludere questa possibilità a priori?

La voglia di suonare dal vivo è sempre forte ma riallacciandomi alla domanda iniziale, mi è diventato difficile suonare con altre persone, per preparare dei live bisogna fare molte prove ed è difficile trovare musicisti che eseguano quello che tu gli dici. Ognuno vuole sempre strafare, ti capita il guitar hero che non alza gli occhi dalla chitarra e non ti ascolta, il bassista che anche a 10 di volume ti dice: “hey, non mi sento per niente”, i batteristi che ad ogni live ti improvvisano delle parti. Sono un po’ stanco di queste situazioni e quindi per adesso non ci penso ai live, se un giorno dovessi trovare persone affidabili allora potrei iniziare a pensare a dei concerti.

L’EP The Challange Of Thor presenta una sola canzone lunga ben diciotto minuti. Sicuramente una scelta coraggiosa per essere una prima pubblicazione…

Mi son sempre piaciute le canzoni lunghe, nei Rising Moon non era possibile fare canzoni con minutaggi estremi e quindi l’idea di scrivere un brano lungo è stata quasi naturale, ovviamente ci sono dei pro e dei contro. Si possono dire molte cose in diciotto minuti, ma è facile cadere nella ripetitività e nella noia. E questo è stato l’aspetto più problematico durante la stesura del brano. Ho cercato di curare al meglio l’arrangiamento e creare un buon equilibrio tra le partiture prettamente metal e le partiture orchestrali. Spero di esserci riuscito.

Al momento l’EP è in formato digitale: hai intenzione di fare anche la versione fisica?

La versione fisica dell’EP è in cantiere perché ho svariate richieste in merito, ma al momento è disponibile solamente il formato digitale su Bandcamp. Sono alla ricerca di una label disposta a stamparlo e chiunque fosse interessato può contattarmi tramite Facebook. Se non dovessi trovare una label lo stamperò da me in una tiratura limitata.

Il testo è preso da un poema di Henry Wadsworth Longfellow. Come sei giunto allo scrittore americano e cosa ti ha colpito in particolare?

Quando iniziai a scrivere una canzone così lunga sapevo che il più grande ostacolo sarebbe stato la parte delle liriche. Un testo troppo lungo sarebbe stato complicato da inserire senza far perdere importanza alla parte strumentale, un testo corto avrebbe reso il brano vuoto, quindi dovevo cercare una giusta via di mezzo. Ho iniziato a fare delle ricerche su internet su poemi a tematiche nordiche e vichinghe. Mi sono imbattuto in “The Challenge OF Thor” di Henry Wadsworth Longfellow. Mi colpì subito perché aveva già una struttura da canzone, l’inizio molto potente: “I am the God Thor, I am the war God, I am the thunderer”. Quale miglior modo di cominciare un testo viking? E di conseguenza ho iniziato a costruire il brano intorno al testo, cosa mai fatta in passato.

Oltre al minutaggio della traccia è inusuale anche un testo preso da uno scrittore del passato. Pensi di continuare su questa strada oppure hai intenzione di scrivere dei testi di tuo pugno?

Non ho mai amato scrivere testi, da quando suono ne avrò scritti tre o quattro. Quindi credo sia veramente difficile che io ne scriva uno, quello che devo dire preferisco dirlo con la musica. In The Challenge Of Thor dopo aver letto il testo ho voluto dare al brano una struttura circolare, un inizio calmo che procede in crescendo fino alla parte centrale per poi proseguire verso la chiusura e tornare nella situazione di calma iniziale. Chi ascolterà il brano potrà rendersene conto. E quindi quando leggo un testo già scritto, inizio ad immaginare la musica e a svilupparla già nella mente. Così faccio anche meno fatica ad adattare le parole alla musica e posso concentrarmi meglio sull’arrangiamento globale del brano.

Quali sono i gruppi e i musicisti che ti hanno formato? Cosa ascolti in campo viking metal e cosa al di fuori del genere?

Ho iniziato ad ascoltare metal con gli Iron Maiden, sono il mio gruppo preferito e anche fonte di ispirazione, successivamente ho scoperto il thrash, il death, il black ed infine il viking e folk metal. Devo essere sincero: la mia cultura in ambito viking è limitata, negli ultimi anni ho ascoltato veramente poca musica anche per via del mio lavoro. Ho uno studio di registrazione e dopo una giornata di lavoro non riesco ad ascoltare niente. Però ci sono delle band che apprezzo e seguo. Mi piacciono su tutti: Moonsorrow, Finntroll, Falkenbach, Ensiferum.

Quanto bisognerà aspettare per poter ascoltare un nuovo lavoro, magari più corposo, targato Solarsteinn?

Premesso che sono molto lento nel partire e nel carburare credo che questa volta l’attesa non sarà tanta. Ho già delle melodie da sviluppare e arrangiare. Vorrei scrivere un brano di 30 minuti però strutturato in capitoli e vorrei dargli un taglio più cinematografico per quanto riguarda la parti orchestrali.

Un parere sulla scena italiana?

Rispetto a tanti anni fa la scena italiana è cresciuta tantissimo sia come numero di band che come qualità. Io sono abruzzese e per quanto riguarda il filone viking/folk abbiamo un buon numero di valide band. Purtroppo scarseggiano i locali dove poter suonare.

Grazie per la disponibilità, a te lo spazio conclusivo.

Grazie a te per l’intervista e per la passione e l’impegno che dedichi a questo mondo del viking/folk metal. Solarsteinn è un progetto giovane che per crescere necessita il supporto di persone come te. Chiunque fosse interessato può seguire la pagina facebook della band: https://www.facebook.com/solarsteinn

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