Hand Of Kalliach – Corryvreckan

Hand Of Kalliach – Corryvreckan

2024 – full-length – Prosthetic Records

VOTO: 8 – Recensore: Mr. Folk

Formazione: John: voce chitarra, batteria – Sophie: voce, basso

Tracklist: 1. Three Seas – 2. Fell Reigns – 3. Dìoghaltas – 4. Cirein-cròin – 5. Deathless – 6. The Hubris Of Prince Bhgreacan – 7. Unbroken You Remain – 8. The Cauldron – 9. Of Twilight And The Pyre

IN BREVE

Lavoro dopo lavoro gli Hand Of Kalliach hanno definito con personalità la propria proposta musicale, realizzando oggi un disco d’alto livello, dove qualità e carattere sono le caratteristiche migliori a disposizione del duo scozzese.

RECENSIONE

Era il dicembre 2020 quando l’EP d’esordio della band scozzese arrivò negli store digitali quasi improvvisamente, facendosi subito notare. Marito e moglie intenti a raccontare del folklore scozzese su una base death/folk non è una cosa di tutti i giorni. In tre anni sono stati pubblicati l’EP Shade Beyond, il full-length Samhainn e il breve strumentale Meòraich, lavori che sono serviti agli Hand Of Kalliach a maturare, capire su cosa fare affidamento e cosa, invece, “sistemare” per rendere la propria proposta sempre più convincente. Il risultato di questo lavoro è il secondo full-length Corryvreckan, disco della maturità e della consapevolezza, un viaggio nella tradizione scozzese senza però fare affidamento a sonorità già fin troppo spesso sentite, cercando anzi di “svecchiare” il metal estremo rendendolo moderno nell’approccio e, in parte, nei suoni, melodico quando se ne presenta l’opportunità e personale. Soprattutto personale: al netto di buone canzoni e una prova di valore, la caratteristica che distingue gli Hand Of Kalliach da tutto il resto della scena è proprio lo stile, in quanto nessuno suona simile a loro (o, vista la giovane storia della band, gli HoK non suonano simili alle altre band in attività da più tempo). Se è vero che la componente quasi bombastica – alcune soluzioni rimandano a questa particolarità – non è cosa nuova nel metal sia estremo che melodico, lo è il modo in cui viene mescolato furore death metal e folklore scozzese. Insomma, gli Hand Of Kalliach ci sanno fare, e quel che suonano risulta essere fresco, il che è sempre un bene.

I quarantuno minuti di Corryvreckan vengono ben rappresentati dalla copertina del cd: evocativa e affascinante, perfetta per i contenuti dell’album. I suoni, come è facile immaginare quando si parla di “modernità”, sono potenti, la distorsione della chitarra è satura e la sezione ritmica ha un qualcosa di marziale. Corryvreckan è la perfetta colonna sonora sia di Warhammer che di Warhammer 40.000, wargame fantasy il primo e futuristico il secondo, a dimostrazione della particolarità della proposta del duo originario di Edimburgo.

L’iniziale Three Seas racchiude il sound degli Hand Of Kalliach in cinque minuti e mezzo, tra chitarre grasse, vocalizzi eterei di Sophie che fanno da contraltare al cantato growl del marito John. Il corryvreckan è un grande e pericoloso buco nero dell’oceano che ha causato vittime e fatto nascere storie e leggende. La Scozia è una terra ricca di leggende e in questo caso la protagonista è la strega Cailleach Bheur che utilizza lo stretto di Corryvreckan per lavare il suo plaid, lavaggio che dura ben tre giorni e genera una tempesta che può essere avvertita a molti chilometri di distanza. Una volta lavato il plaid, ora candido, diventa la neve che copre la terra in inverno. Con una storia del genere l’ispirazione vien da sola, e così il disco non presenta un solo momento poco convincente: Cirein-cròinThe Hubris Of Prince Bhgreacan (la storia di un principe scandinavo che perde la vita per dimostrare il proprio coraggio e poter sposare la propria amata) e la breve e dinamica The Cauldron sono ottimi esempi di come si possano creare canzoni dall’anima simile senza però ripetersi. Infine troviamo la bellissima Of Twilight And The Pyre, introdotta da arpa celtica, violino e la dolce voce di Sophie che aggiunge col passare dei minuti strumenti elettrici e distorsioni.

Gli Hand Of Kalliach seguono da anni un percorso tutto loro, fatto di metal estremo, leggende scozzesi e un sound che col passare dei dischi si è fatto sempre più oscuro e muscoloso. Pur non inventando nulla riescono a portare aria fresca alla scena folk metal, trovando un modo di esprimersi del tutto originale che cattura l’ascoltatore. Corryvreckan è il loro punto più alto – almeno fino alla prossima release! – ed è un album consigliato agli amanti del folklore scozzese e del metal estremo con riferimenti folk.

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